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			Il pensiero nei rapporti 
			
 
			La qualità 
			della nostra vita sulla Terra è determinata dalla qualità dei nostri 
			rapporti. Ci viene detto che noi ci incarniamo perché dobbiamo imparare a 
			rendere equilibrati ed armonici tutti i rapporti che la nostra 
			esperienza di vita ci propone:
 rapporti tra noi e l’altro, tra noi e il gruppo, tra noi e la nostra 
			città o la nostra nazione, tra noi e i regni di natura, tra la 
			nostra personalità e l’anima.
 E via via, di inclusività in inclusività, fino a raggiungere la 
			coscienza dell’Acquario dove il piano dei rapporti si sposterà fra 
			gruppo e gruppo, fra nazione e nazione, e ciò per realizzare il 
			proposito divino di una umanità quale “Essere Unico” e quale ponte 
			di luce fra i regni di natura e i regni dello spirito.
 
 La coscienza dell’Acquario ci porterà a pronunciare la grande parola 
			d’amore:
 “l’altro è me stesso” rendendo illuminati, giusti e retti i nostri 
			rapporti.
 Armonia e pace saranno l’immediata conseguenza di questa 
			trasformazione. L’esperienza ci insegna che noi non “esistiamo” come 
			individui: acquistiamo la percezione di “essere” e di “esistere” 
			soltanto quando entriamo in relazione, o in rapporto, con l’altro.
 I rapporti sono la nostra ragione di essere.
 Il pensiero è la più alta manifestazione dell’essere, la radice di 
			tutti i processi mentali. Il pensiero è una forza impercettibile, 
			impalpabile, sottile e invisibile e nello stesso tempo è sostanza, 
			forma e movimento, un vero e proprio elemento solido.
 
 Il pensiero ha una potenza infinita, le sue vibrazioni viaggiano più 
			velocemente dell’elettricità e della luce.
 Esso nasce nella mente di un individuo e provoca delle vibrazioni 
			nel Manas, la sostanza mentale che riempie tutto lo spazio e che 
			istantaneamente lo diffonde dappertutto.
 Istantaneamente raggiunge la mente di migliaia di persone.
 Il pensiero è una potenza vitale e dinamica, è una grande forza che 
			si muove e che crea continuamente.
 Ogni pensiero che emaniamo è una vibrazione che oscilla in risonanza 
			con ogni particella dell’universo: da qui l’importanza e la 
			responsabilità di conoscerne le leggi.
 
 Il pensiero è un’azione reale, una forza dinamica estremamente 
			contagiosa.
 Un nostro pensiero di gioia e di armonia suscita uguali pensieri di 
			gioia e di armonia nelle persone con cui veniamo in contatto, 
			predisponendo il clima e l’energia in cui prenderanno forma i nostri 
			rapporti.
 La parola e l’azione con cui ci manifesteremo non saranno altro che 
			la semplice conseguenza di come abbiamo pensato.
 Allo stesso modo pensieri di critica, di odio o di separatività 
			produrranno vibrazioni simili in chi ci sta intorno ma non solo: 
			trasferendosi da un cervello all’altro agiranno anche su persone 
			molto lontane eccitando la loro materia mentale.
 
 Se impareremo a controllare coscientemente la natura dei nostri 
			pensieri concentrandoci su ideali di inclusività, di giustizia, di 
			armonia e di etica, ci accorgeremo molto presto che la natura dei 
			nostri rapporti starà diventando armoniosa e noi inizieremo ad 
			esprimerci con parole di saggezza e di comprensione manifestando le 
			qualità dell’anima. Per realizzare nella nostra vita “giusti e retti 
			rapporti” dobbiamo pensare “giusti e retti pensieri”.
 
 Le leggi del pensiero ci dicono anche che ogni pensiero “pensato” è 
			come un boomerang che ritorna sempre su chi l’ha emesso.
 Un pensiero negativo ritorna sempre su di noi con la stessa forza 
			con cui l’abbiamo emesso e ci danneggia molto, oltre a danneggiare 
			tutta l’umanità inquinando l’atmosfera mentale dell’universo.
 I saggi ci dicono: - l’uomo che crea un pensiero ne ricava un’azione 
			- creando un’azione ricava un’abitudine - creando un’abitudine 
			ricava un carattere - creando un carattere decide il destino.
 
 La coscienza di questa realtà ci investe di una grande 
			responsabilità, non solo rispetto al proprio destino individuale ma, 
			come abbiamo visto dalle leggi del pensiero, rispetto ai destini del 
			mondo e all’intera evoluzione.
 Nonostante le straordinarie testimonianze lasciateci da autorevoli 
			luminari del passato (Platone, Socrate, Pitagora, Dante, Shakespeare, 
			tanto per citarne alcuni), purtroppo, ancora oggi, al pensiero non 
			viene data quella grande importanza che gli appartiene. Infatti, 
			scienziati, intellettuali, psicologi, sociologi e persino le 
			religioni, gli attribuiscono un limitato valore che ne depaupera il 
			reale significato.
 
 E pensare che solo un pensiero può sia distruggere che creare un 
			mondo (come ci viene detto dalla Scienza dello Spirito).
 "La base del potere creativo è il pensiero" (Gerarchia, 211).
 E non è forse dal pensiero del Grande Creatore, che sono nati gli 
			universi?
 Dunque il pensiero assume un ruolo di estrema importanza nelle 
			relazioni fra tutte le correnti della vita. Soprattutto nell’ambito 
			dei giusti e corretti rapporti umani, per il cui tramite si possono 
			raggiungere le condizioni di vera pace fra gli uomini.
 
 Inoltre se si considera che "Solo il pensiero può dilatare la 
			coscienza" (Gerarchia, 46), ci rendiamo conto di trovarci di fronte 
			a grandi responsabilità circa i pensieri che ognuno di noi emette in 
			ogni istante della propria via, i quali hanno un effetto risanatore 
			e costruttivo se generati dall’Anima, mentre, se generati dalla 
			personalità, possono trasmettere infezioni provocando distruzione e 
			persino la morte nei casi più gravi.
 Dal mondo mediatico, tuttora, non viene assolutamente tenuto in 
			considerazione l’effetto devastante che sta avendo, nelle coscienze 
			delle masse non pensanti, l’uso distorto del pensiero.
 
 Viene ignorato l’assioma "L’Energia segue il Pensiero".
 In quasi tutte le trasmissioni radio/tv, nella maggior parte degli 
			spot pubblicitari e, purtroppo, anche in molte canzoni s’infrange 
			volentieri il codice Etico.
 Quasi tutti i protagonisti sciorinano una terminologia ("figlia" del 
			pensiero malsano) esprimente solo volgarità, banalità, insensatezza, 
			vacuità, con il conseguente effetto degradante per la coscienza 
			degli ascoltatori/spettatori.
 Questo uso irresponsabile degli strumenti mediatici ha dato il via 
			ad una serie impressionante di manifestazioni demenziali 
			principiando, ineluttabilmente, un deleterio processo degenerativo 
			nel comportamento delle masse che in molti casi ha raggiunto livelli 
			quasi animaleschi.
 
 Scuole e Istituzioni, non sembrano in grado di far fronte a questa 
			piaga del ventunesimo secolo.
 Anzi, proprio da Questi non viene dato il buon esempio.
 Il più delle volte i loro pensieri sono diseducativi e seguono il 
			sentiero involutivo.
 Si contrappongono al riconoscimento delle leggi che regolano il 
			pensiero: dal retto pensare nasce il retto parlare e quindi i retti 
			rapporti; qualsiasi pensiero satura lo spazio (quelli puri lo 
			tergono e lo armonizzano, quelli malsani lo appesantiscono di scorie 
			inquinanti che gravano sulla salute di ogni forma di vita).
 Alla luce di questa cosa possiamo affermare, senza alcun dubbio, che 
			il pensiero è lo strumento che ci qualifica: "come un uomo pensa nel 
			suo cuore, tale egli è".
 E a questa legge nessuno sfugge.
 
 Quindi la qualità della veste che indossiamo dipende dalla qualità 
			dei nostri pensieri, così come per i colori della nostra aura e per 
			le vibrazioni della nostra coscienza.
 Per difendersi dai condizionamenti dei pensieri pesanti, gravidi di 
			perniciosi pregiudizi e preconcetti, emessi da coloro che mirano a 
			ostacolare il processo evolutivo dell’umanità, occorre, in ogni 
			istante della nostra vita, allenare la mente a tenersi in costante 
			contatto con la Fonte del pensiero creativo, il cui canale di 
			collegamento è certamente la Gerarchia Spirituale. Come dire, 
			mettersi in risonanza con l’aspetto Aulico della vita, da cui 
			attingere tutto il materiale utile per l’espansione della coscienza.
     Tratto dal sito dell'Associazione "Pax Cultura"
			 
		
		
		www.paxcultura.it     |