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LA ROSACROCE

 

 

Il pensiero umanistico e neoplatonico dei filosofi del Rinascimento, creò le premesse ad un diffuso modo di interpretare le istanze emergenti nel XVI e XVII secolo per quanto riguardava la religione, la filosofia, la letteratura, la politica e l’arte. Tali interpretazioni trovavano espressione nel movimento R+C., e successivamente nella Libera Muratoria. Secondo la tradizione culturale la setta R+C. , talvolta identificata come Rosa+Croce, nacque nel secolo XII ad opera di Raimondo IV Conte di Tolosa (1042-1105), uno dei capi della prima Crociata. La setta si occupava di simbolismo, di psichismo e di alchimia, ed aveva per sigillo un cerchio contenente una croce. Nonostante la notevole letteratura interessante i R+C., le loro reali origini e le effettive finalità restano avvolte nelle nebbie del segreto iniziatico che doveva caratterizzarli. Michael Maier (1568-1622), medico e diffusore in Inghilterra della R+C., affermò che la Confraternita nacque in Germania, e che il loro iniziatore fu il leggendario Christian Rosenkreutz. Egli nacque in Germania da nobile famiglia nel 1378. Orfano a cinque anni, venne allevato in un convento, che abbandonò all’età di sedici anni per viaggiare in Asia, Arabia, Egitto e Marocco. In questi viaggi frequentò dei saggi, ed apprese da loro una scienza universale ed armonica, di cui si burleranno i sapienti europei ai quali tentò di trasmetterla. Essa consisteva in un piano di riforma universale, politica, religiosa, scientifica ed artistica. Ai primi membri della nascente associazione egli dette il nome di Rosa+Croce, comunicando la sua lingua magica e dando una regola rigida, che prevedeva: 1) nessun’altra professione se non quella del guarire gratuitamente i mali, fisici e spirituali; 2) nessuna uniforme, ma abiti consueti del luogo in cui si opera; 3) riunione annuale nel giorno del Corpus Domini nel tempio del Santo Spirito; 4) scelta di una disciplina operativa e di un discepolo successore; 5) mantenere il sigillo R+C., stemma ed insegna; 6) restare nascosti cento anni. Rosenkreutz morì nel 1484 all’età di 106 anni, ed il suo corpo venne deposto in una grotta segreta. Trascorsi 120 anni, nel 1604 i suoi discepoli aprirono quella cripta, e trovarono il suo corpo intatto, tra i suoi libri sacri. Una seconda corrente storiografica considera la citata tesi fondamentalistica solo come ipotesi, ed afferma che è impossibile appurare se Rosenkreutz fosse il nome di un adepto che avrebbe battezzato il movimento col proprio nome, oppure se sia stato il nome iniziatico assunto da chi si trovò a capo della nuova via iniziatica. É comunque certo che il simbolo dei R+C. esistessero prima della presunta nascita di Rosenkreutz. É anche accertato che i R+C. si siano occupati a fondo di alchimia, e che il loro potere si sia esteso non solo agli uomini ma anche alle forse ambientali, avendo accentuato le teorie dell’unità della materia modificata nei suoi aspetti ritmici molecolari. Com’è accertato che praticassero il principio del fuoco rigeneratore, necessario alla Grande Opera , in cui entravano in azione gli Elementi (il Fuoco si condensa nell’Aria, l’Aria diventa liquida, l’Acqua solidificandosi diventa Terra che può tramutarsi in Fuoco, per cui la Natura si trasforma senza sosta). Robert Fludd (1574-1637), medico ed alchimista londinese considerato padre immediato dei R+C., noto per le sue opere su astrologia ed alchimia, affermava che "A tutti coloro che sapranno ricevere la Luce che illumina tutti i nati uomini sarà dato di divenire figli di Dio, e potranno abitare la casa della Saggezza". Indicata questa via iniziatica, egli prometteva "A colui che possederà il Verbo proferito nella Nuvola, e che si riunirà allo Spirito, rutilante di divino splendore, apparirà il destino di Mosé ed Elia". Attraverso i processi alchemici i R+C. tendevano alla trasmutazione universale, ovvero alla dissoluzione del male, ed alla purificazione dell’intera umanità attraverso l’Amore. Si nutrivano di misticismo cristiano illuminato, ma coltivavano anche interpretazioni bibliche inseribili nelle tradizioni pitagoriche e cabalistiche. Secondo l’emanazionismo  di Fludd, la divinità non crea alcunché, ma si sviluppa dalla sua propria essenza, emanandole, innumerevoli virtualità, luoghi e momenti, per cui l’Universo intero è un divenire divino. L’emanazione raffigurerebbe anche un processo di degradazione, di indebolimento; immaginata come se da una parte fosse posto l’Uno divino, assoluta perfezione (il vero, il bello, il buono), e dall’altra il mondo materiale, tarda ed imperfetta emanazione dell’Uno, nel quale dovrà integrarsi per godere della suprema libertà che discende dalla perfezione. Comunque, qualunque sia stata la sua origine, va detto che la dottrina R+C. era dedita alla ricerca della Verità, alla conoscenza dell’uomo e delle sue possibilità evolutive, e del suo rapporto esistenziale con l’Idea Divina. É parere diffuso che i profondi pensatori, i tenaci ricercatori della verità nell’immensa sfera delle leggi e delle forze della natura, non scomparvero certo con l’ultimo degli Gnostici e degli Alchimisti. Gli studi continuarono per ricercare la parola perduta, ossia l’essenza della legge che governa la generazione, lo svolgimento e la continua evoluzione e trasformazione dell’Universo. Sono stati proprio tali pensatori, capaci di estraniarsi dalle passioni e dai tumulti della vita, che assunsero il nome R+C.  Nel rituale massonico del Capitolo R+C. adottato nel 1913 come XVIII Grado dal R.S.A.A. , si tenta di dare risposta ai quesiti sorti nella valutazione storica del movimento, ovvero perché assunse quel titolo suggestivo ed arcano, e quali sono i veri principi e le finalità della segretissima istituzione (vi si intende afferrare nella scienza universale delle forme il principio iniziale elementare ed indistruttibile, che avrebbe posto nelle mani creatrici degli studiosi il segreto di tutte le operazioni della natura). Vi si afferma che la ricerca affaticò le menti e la fantasia di critici ed eruditi. Alcuni di questi favoleggiarono che continuando le indagini alchemiche, da cui doveva scaturire la chimica, i R+C. avessero realmente scoperto il sistema per trasmutare i metalli volgari in oro. Inoltre sostenevano che i primi Templari, scavando tra le rovine del Tempio di Salomone dov’era dislocata la loro sede di Gerusalemme, avessero trovato documenti che illustravano il processo per giungere alla Grande Opera. Altri invece trovarono l’origine dei R+C. nel libro del Typot (Jacobi Typotii Simbule Divina et Humana Pontificum Imperatorum Regum) che, in una tavola del primo volume, sotto il titolo di Simbula Sanctae Crucis, conteneva una croce sormontata da un pellicano. I sostenitori di tale tesi storiografica pensarono che celebre il teologo Jean Valent Andreas (1586-1654), abate di Adelberg, considerato l’ispiratore dei R+C., volendo spogliare dei difetti le scienze ed i costumi del suo tempo, ed intendendo affidare un contenuto mistico-misterico ad un movimento filosofico religioso, immaginasse con una finzione poetica le nozze alchemiche di Christian Rosenkreutz, dando origine all’ordine dei R+C. Di tale finzione alchemica, ricca di suggestive e poetiche fantasie, si avvalse Robert Fludd scrivendo l’apologia compendiaria della R+C. ed un trattato che, tra miscugli di teosofia gnostica e medicina, desunti dalle dottrine di Paracelso, difendeva l’integrità dell’Ordine dei R+C., spiegandone il simbolo con la Croce del Golgota intrisa del sangue del Cristo. Ma è con la figura di Francesco Bacone da Verulamio, padre del moderno empirismo (1561-1626), autore del celebre libro "La Nuova Atlantide", che si riformò in Inghilterra una Società R+C. o Bramini del Nord, Interpreti delle leggi e dei misteri della Natura. L’opera di Bacone ebbe enorme successo nel mondo anglosassone, rianimando studi e sforzi dei R+C. In seguito con Elias Ashmole, Massone R+C. ed eminente fisico, fondatore del Museo di Oxford, e con l’astronomo William Lily, il medico Thomas Warton, i matematici George Warton e William Oughteed, gli ecclesiastici John Pearson e John Haerwitt, e molti altri ancora, nel 1646 si ricostituì e si affermò saldamente l’Ordine R+C. Tutti i suoi membri dovevano occuparsi esclusivamente dello studio della natura. L’insegnamento doveva essere segreto e riservato ai soli iniziati (come nella scuola pitagorica) ed espresso per simboli. Il sacro quadro dei R+C. era un quadrato perfetto impresso a figure, in cui si vedevano le due colonne sulle quali Ermete aveva rappresentato gli elementi di tutte le scienze. Le sfere sovrapposte ad entrambe le colonne ermetiche simboleggiavano l’annuale rigenerazione della natura. Y (Massoneria) La Libera Muratoria, specialmente nel citato XVIII Grado del Rito Scozzese, intese riprendere il concetto espresso da Bacone, ossia tendere ad afferrare nella scienza universale delle forme il principio iniziale elementare ed indistruttibile, che avrebbe posto nelle mani creatrici degli studiosi il segreto di tutte le operazioni della natura. Ma quelle indagini sulle leggi fondamentali della natura non potevano bastare ai Liberi Muratori che, informandosi allo spirito delle istituzioni iniziatiche, intendevano redimere l’uomo dall’errore e dal vizio, instaurando e fortificando nelle coscienze il culto della Verità e della Virtù. I massoni volevano abolire ogni distinzione di razza e di casta, ogni privilegio politico e religioso, onde creare, sulle rovine del vecchio mondo, il regno della Luce e della Giustizia, nel quale l’Amore, quale vincolo e cemento, avrebbe dovuto comporsi la Fratellanza Universale e riposarsi tutta l’Umanità. Le audaci ricerche scientifiche potevano però sbigottire i padroni del mondo, poiché l’Opera intendeva richiamare mente e coscienza degli uomini alla visione ed alla conquista di nuovi diritti. Inoltre l’assidua propaganda per l’elevazione del carattere umano, la cospirazione contro l’errore, l’orizzonte spoglio di ogni visione di un pauroso ignoto ma chiamato alle armi contro i fautori e gli sfruttatori della servitù universale delle anime per l’ultima e disperata difesa, poteva mettere in allarme il potere politico e religioso. Indispensabile quindi avviare e condurre quest’Opera di rinnovamento morale nel segreto più assoluto, ovvero nell’ombra, celata negli anfratti più nascosti di qualche antichissima istituzione, insospettabile perché sconosciuta, oppure perché resa innocua da una progressiva degenerazione. Ecco spiegato il motivo per cui i R+C., che avevano intanto associato ai loro studi questo vasto programma di rinnovamento morale e sociale, si intrufolarono nelle antiche Società costruttrici, nelle vecchie, misere ed impotenti Logge massoniche d’Inghilterra e, assunto il nome di Massoni Accettati, riformandole e rendendole vestibolo e seminario della vera e Grande Opera della Massoneria. I R+C. si impadronirono di queste Logge e, protetti dalla noncuranza di cui erano circondate, avviarono nell’ombra i loro nuovi e più arditi Lavori. Così alla discreta opera educativa svolta a mezzo di simboli dalla vecchia Massoneria, rivolta all’uomo per insegnargli le sue origini e la sua missione nella vita, con l’apporto dell’opera dei R+C. si aggiunse un altro e ben più radicale insegnamento. Questo portò ad addentrarsi in tutti i campi speculativi, accettando soltanto i metodi della critica e della ragione. I massoni Antichi ed Accettati combattevano le assurdità e le incomprensioni dogmatiche, denudavano gli errori, flagellavano superstizioni e pregiudizi, correndo con audacia e sicurezza verso l’affermazione della libertà dell’esame, del pensiero e della coscienza. I veri R+C. esistono tuttora, sparsi in tutto il mondo, e continuano la loro missione segretamente e nel silenzio più assoluto, una missione confortata dalla loro mistica elevazione spirituale. A modo loro cristiani, non sempre ortodossi, i R+C. cercano il senso esoterico nei Vangeli, ritenendo che il vero cristianesimo esoterico debba essere la religione universale, in contrasto alle affermazioni del Giudaismo e del Cristianesimo popolare. Essi affermano che Cristo sarà riconosciuto come la "Luce del Mondo", perché la Sua vera religione sommergerà e sostituirà ogni altra religione, ad esclusivo vantaggio dell’intera Umanità. La loro concezione del Cosmo non è dogmatica in quanto non si appella ad altra autorità che alla ragione del discepolo. Non sono esposti né a critiche né a persecuzioni, poiché operano sotto l’impenetrabile copertura di una condotta modesta ed esemplare, spoglia di ogni appariscente ostentazione di tipo sociale, dottrinale o carismatica. Quando vogliono svolgere azioni filantropiche lo fanno nell’anonimato più assoluto. Infine essi, indifferenti agli onori del mondo ed a quanto affascina le genti, spogli di ogni vanità poiché non si considerano depositari esclusivi della Verità assoluta, ricercano, attraverso l’umiltà ed il rifiuto della Gloria, la povertà e la più assoluta purezza esistenziale, il modo di avvicinarsi a Dio, unendosi finalmente a Lui nell’estasi (v. La Luce Massonica, di Angelo Sebastiani, Vol. III, Cap. 7, Ediz. Hermes, 1993).

  

Tratto dal Dizionario Esoterico
a cura di
Riccardo Chissotti

dal sito Esonet – la tradizione Iniziatica tra Oriente e Occidente

www.esonet.org

 

 

 

THE ROSICRUCIAN FELLOWSHIP

 

L'Associazione Rosacrociana, Fratellanza Internazionale di Mistici Cristiani, ha come scopo la divulgazione attraverso le opere di Max Heindel di quei concetti che favoriscono la comprensione delle leggi che governano l'uomo e l'universo, fornendo risposte soddisfacenti sul piano intellettuale e sul piano mistico ai grandi interrogativi circa l'origine e la natura dell'uomo, il suo destino, il senso e il fine della vita e dei fatti che la contraddistinguono.

Essa non è una setta né un'organizzazione religiosa, ma una scuola di pensiero che si sforza di fare del Cristianesimo un vero fattore d'evoluzione nel mondo.

Non ha fini politici, ma cerca di guidare l'umanità verso una più ampia conoscenza e un maggiore sviluppo di coscienza per realizzare la Fratellanza Universale.

Porta un messaggio di pace e non conosce che sentimenti di fraternità verso tutti coloro che, per altre vie, cercano sinceramente la Verità, al di fuori di dogmi e settarismi faziosi e separatori.

Non si presenta come una verità assoluta, ma vuole solo costituire un filo conduttore nella trama della vita, dove ciascuno possa trovare, attraverso l'ampliamento di coscienza, la strada individuale che lo conduca all'autorealizzazione.

LA FILOSOFIA DEI ROSA-CROCE

Il bello, il giusto, il vero, sono tre qualità insite nella Natura. L'Arte, la Religione e la Scienza sono tre discipline per mezzo delle quali l'uomo entra in contatto con queste qualità (esterne ed interne a lui).

Nel recente percorso storico queste discipline sono state divise e una ha successivamente prevalso, a scapito delle altre due:

·              Nel Medio Evo la Religione ha soggiogato ed asservito scienza ed arte;

·              Nel Rinascimento fu l'Arte a superare in importanza le altre due;

·              Attualmente è la Scienza a pretendere di totalizzare la conoscenza.

Questa divisione, necessaria per approfondire ciascuna disciplina, ha però portato anche sia ad una lacerata divisione dell'animo umano, sia ad un uso pericoloso della conoscenza scientifica. È ora necessaria la loro integrazione: una religione scientifica ed una scienza religiosa sono gli obiettivi che gli Insegnamenti della Saggezza Occidentale si propongono.

La Filosofia Rosacrociana apporta un completamento alla dottrina della Chiesa. Poggiandosi sulla conoscenza diretta accessibile agli iniziati, essa dà dei chiarimenti che sono stati verificati.

Il suo motto è:
una mente serena,
un cuore sensibile,
un corpo sano.

Il nostro insegnamento rosacrociano ci spinge ad uno sviluppo equilibrato di corpo, cuore e mente.

Il nostro corpo deve essere sano perché è uno strumento prezioso, il più perfezionato che attualmente possediamo. È suo tramite che sviluppiamo la nostra coscienza in questo campo di esperienza che è il mondo fisico. È un errore disprezzare il mondo fisico: vi apprendiamo lezioni di un grande valore.

È importante, allo stesso tempo, avere un cuore sensibile, in sintonia con tutti i sentimenti elevati e capace, soprattutto, di essere in comunicazione con tutti gli uomini, di donare se stesso per aiutarli con il più completo disinteresse; un cuore che irradi la divina fiamma dell'amore e diffonda la sua pace su tutte le creature.

È nostro dovere sviluppare l'intelligenza e possedere un cervello ben organizzato, affinché il giusto pensiero possa controllare gli istinti e le passioni indesiderabili, e guidare la nostra vita.

Mente e cuore si uniscono: la mente illumina i sentimenti, il cuore riscalda il pensiero e, con l'intuizione che gli è propria, ne aumenta la profondità.

La sua parola-chiave è:

Servizio amorevole e disinteressato.

Essa insegna che l'uomo possiede allo stato latente un sesto senso, che alcuni hanno già sviluppato e che potrà manifestarsi in ciascuno di noi. L'uso di questo senso permetterà di percepire ed esplorare i regni superfisici dove continuano a vivere coloro che noi chiamiamo morti. Noi disapproviamo energicamente, tuttavia, ogni contatto con quei mondi eseguito con metodi che escludono il controllo della volontà, come le sedute spiritiche per mezzo di medium, o tramite l'uso di droghe.

Questa filosofia insegna, altresì, che la Terra è una grande scuola alla quale ritorniamo continuamente in rinascite successive. Ad ogni soggiorno che compiamo quaggiù, vi apprendiamo nuove lezioni, evolvendo così verso una maggiore perfezione e sviluppando le nostre facoltà spirituali. Tutte le diversità di destino che possiamo riscontrare intorno a noi, sono dovute unicamente al diverso grado di evoluzione a cui ciascuno perviene ad ogni nuova tappa compiuta in questa scuola.

 

Tratto dal sito "GRUPPO STUDI ROSACROCIANI di PADOVA"
Centro Autorizzato della Rosicrucian Fellowship

www.studirosacrociani.com

 

 

 

 

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