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IL MARTINISMO

 

Il Martinismo è un movimento iniziatico che conserva in sè gli insegnamenti più importanti della Tradizione Ermetico-Cabalistica; si ispira ai tre esoteristi Jacques Martinez de Pasqually, Louis-Claude de Saint-Martin e Jean-Baptiste Willermoz, vissuti tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento.

Martinez de Pasqually (1727-1774), affiliato agli alti gradi della Massoneria settecentesca, crea l'Ordine dei Cavalieri degli Eletti Cohen intorno al 1754, con l'intento di praticare una teurgia atta a ricondurre l'Uomo alla condizione primeva, anteriore alla Caduta.

Pasqually si dichiara erede della Gnosi, della Cabala ebraica e di altre conoscenze trasmessegli dai suoi maestri spagnoli.  Conosce l'Egitto, l'Arabia, la Cina;  incontra Swedenborg a Londra e si racconta che sia stato iniziato dai misteriosi membri dei Rosa+Croce e che appartenesse al leggendario Ordine del sacerdozio di Melchisedec.

Nel suo sistema, definito “Martinezismo”, è introdotto l’insegnamento particolare della “reintegrazione degli esseri” che comprende nozioni di natura cabbalistica e operazioni teurgiche via via sempre più segrete e complesse.  La reintegrazione del singolo uomo e di tutta l'umanità, dopo la caduta di Adamo, avviene per mezzo di una faticosa e graduale ascesi, che prevede l'uso di  strumenti come il digiuno, il silenzio, la preghiera, la meditazione e rituali giornalieri e periodici,  che permettono di conquistare un "sacerdozio Cohen", nel corso del quale si riesce a dominare gli spiriti del male ed a mettersi in contatto e comunione con le Potenze Celesti, grazie alle quali si perviene alla Gnosi e alla beatitudine dell'Eden.  

Riferendosi a Pasqually,  R.L. Forestier scrive in "La Massoneria templare e occultista", vol. II: << Conosceva, per tradizione e per illuminazioni intime, le leggi fisiche di cui la scienza profana si sforza invano di penetrare il mistero; partecipando all'intelligenza e alle energie divine, poteva interpretare segni incomprensibili per i comuni mortali, prevedere l'avvenire, sapere ciò che accadeva in luoghi lontani, guarire i malati con mezzi più efficaci di quelli conosciuti dai comuni mortali.  Infine, in qualità di tramite e agente della Divinità, aveva il potere di fare una "Elezione spirituale", cioè di conferire ai discepoli di sua scelta, con una "benedizione spirituale", la facoltà di entrare in rapporto con il mondo degli Spiriti>>.

Dal Martinezismo si distingue il sistema di Willermoz (1730-1824), un grande borghese di Lione.   Questo allievo di Martinez de Pasqually tenta di ricondurne le sue vedute iniziatiche in un ambito più strettamente massonico e nello stesso tempo cristianeggiante.     Da vita così all'Ordine dei Cavalieri Beneficenti della Città Santa, conosciuto in Massoneria come "Rito Scozzese Rettificato"; il suo insegnamento comporta, da un lato,  lo studio delle materie occulte trascendentali e, dall'altro, l'obbligo di aiutare i poveri ed i malati.  Egli si occupa, inoltre,  di riunificare i troppi ordini esoterici che pullulano in Francia e in Europa. A questo scopo organizza un congresso di trentatrè delegati europei nel 1782.

Louis-Claude de Saint-Martin (1743-1803), detto il "Filosofo Sconosciuto", dal canto suo, viene iniziato nel 1768 in una loggia degli Eletti Cohen e diventa rapidamente il segretario-discepolo di Martinez de Pasqually.    

Egli, riconosciuto in quanto uno dei principali pionieri della numerologia,  inizialmente, oltre ad essere fedele al pensiero del proprio maestro, è attratto dalle opere del pensatore svedese Emanuele Swedenborg e da quelle di Jacob Boehme,

Dopo la scomparsa del maestro, inizia però a discostarsi dalle pratiche ritualistiche elaborate e si indirizza verso un misticismo cristiano "del cuore", ossia comprende di non essere adatto alla via esteriore mentale e sceglie di percorrere quella interiore cardiaca, che gli avrebbe in seguito dato l'opportunità di percepire la manifestazione divina all'interno di se stesso.

Un famoso barone che lo frequentò, ebbe a dire di lui: "non aveva affatto l'aspetto di un filosofo, sembrava invece un giovane santo, la sua devozione, la profonda riservatezza e la castità della sua vita sembravano eccessive per un uomo della sua età".

Si deve, comunque, al dottore Gérard Encausse (1865-1916), uno dei maggiori esoteristi della generazione successiva di un secolo a quella dei tre maestri summenzionati, l'organizzazione di idee liberamente ricavate da Martinez de Pasqually, Saint-Martin e Willermoz nella forma di un Ordine Martinista, fondato a Parigi nel 1891 con la collaborazione di Augustin Chaboseau (1869-1946) ed altri ricercatori spirituali dell'epoca.

Sia Gérard Encausse (nome iniziatico Papus), sia Chaboseau, rivendicano una catena iniziatica che li legherebbe direttamente a Saint-Martin, e quindi al suo maestro Martinez de Pasqually, attraverso una serie di “iniziazioni libere”.

 

 

 

 

ORDINE MARTINISTA

 

L'Ordine Martinista fu fondato nel 1891 dall’istrionesca figura di Papus (Gerard Encausse), che sosteneva d’aver ricevuto, dal precedente anello di una ininterrotta catena, gli intimi insegnamenti di Louis Claude de Sant-Martin (1743-1803). Questi sarebbero stati comunicati ad una ristretta cerchia di discepoli, e tramandati in cenacoli che lo stesso Papus avrebbe rinvigorito mediante la codificazione di un Ordine capace di meglio diffondere (oltre che meglio vivere, attraverso una disciplina scolastica e ritualistica) gli insegnamenti del Maestro...

... Simbolismo e ritualità dell’Ordine evidenziano tracce di notevole suggestività che, sottratti alle deliranti pretese di chi è convinto che segni statici od azioni meccaniche possano condurre alla visione celeste, possono costituire supporti sensoriali capaci di produrre efficaci risonanze interiori in chi li pratica con retta intenzione, cioè in quanti sondano spesso il proprio essere onde assicurarsi che esso respiri per il regno della verità e non per il proprio, ovvero secondo il prezioso dettato del Tableau di Saint-Martin.   L’Ordine Martinista si articola in tre gradi fondamentali: Associato od Apprendista Cohen, Iniziato o Compagno Cohen e Superiore Incognito o Maestro Cohen; esiste un quarto grado di Superiore Incognito Iniziatore (S.I.I.) riservato ai S.I. di sesso maschile, incaricati di trasmettere la tradizione...

... L’Ordine Martinista è suddiviso in Gruppi o Logge, come le Logge massoniche sono intitolate a persone, figure mitiche o concetti, alla cui guida sta un Filosofo Incognito, vicario ideale di Saint-Martin, che amava definirsi proprio con questo nome, così evidenziando una volontaria negligenza verso la propria identità separata ed il desiderio di attribuire ogni luce sprigionante eventualmente dai suoi pensieri unicamente alla maggior Gloria di Dio.

Il lavoro martinista si svolge su tre diversi piani:

1) quello della purificazione dell’individuo che, quale manifestazione dell’Adamo decaduto, è facile preda degli spiriti prevaricatori; pertanto egli deve vigilare a che i propri pensieri, le proprie parole e le proprie azioni fluiscano dalla sorgente pura dell’essere (a tale scopo alcuni Ordini Martinisti utilizzano un eserciziario scandito sulle fasi lunari;

2) quello della purificazione dell’aura terrestre infestata dagli spiriti prevaricatori, un atto compiuto mediante l’invio rituale di pensieri-seme, l’invocazione di gerarchie angeliche e la cacciata simbolica degli spiriti decaduti da uno spazio sacro preventivamente allestito;

3) quello del contatto con la "chose", ovvero con una manifestazione sensibile del Riparatore, che confermerebbe e sigillerebbe la validità, la pregnanza spirituale delle operazioni compiute...

... In effetti la linea indicata è tipica dei raggruppamenti che si richiamano ad una sintesi di martinismo e martinezismo, ovvero recuperando più o meno fedelmente elementi dell’operatività Cohen, ma è pur vero che la specificità del Martinismo papusiano sta nella pretesa di stabilire contatti con le virtù latenti nell’universo, più che nella scarna pratica meditativa.

Tra i simboli essenziali dell’Ordine Martinista si trovano la maschera (simbolo di spersonalizzazione, l’atteggiamento mentale del Filosofo Incognito che diventa lo sconosciuto tra gli uomini), il mantello (protezione simbolica da quanto è estraneo alla natura di figlio della luce dell’adepto), il trilume (simbolo del ternario come manifestazione divina), i tre colori (il bianco-Dio, il nero-Natura ed il rosso-Uomo), il Sigillo dell’Ordine detto Pentacolo (contenente il cerchio, il doppio triangolo e la croce, ovvero Dio, la Natura e l’Uomo), l’arco (il Triangolo Divino filtrato dalla circonferenza della manifestazione universale), la Croce (modello simbolico per l’Uomo in espansione nelle quattro direzioni, teso a realizzare la quadratura del cerchio, eleggendosi a segno dell’Unità divina) ed il nome divino (Dio si dà al creato per Amore: Egli è pienezza dell’essere "yod" e trasparente matrice "he" che diventa unità articolata "vau" che congiunge le prime due. È Sophia, perfetta saggezza divina opposta a stoltezza umana e Fuoco divampante, l’amore divino simboleggiato dal sacro nome di Gesù, caro al Martinismo). L’Ordine Martinista incita i propri adepti allo studio di tutte le tradizioni e delle scienze dell’uomo, valide comunque solo quale conferma ed integrazione dell’esperienza ontologica della Croce (la Croce è ben anteriore al male, non è sofferenza, è radice eterna dell’eterna Luce). Infine l’Ordine Martinista ricerca nella Bibbia, nelle varie Scritture religiose, nei reperti mitologici e nella stessa Natura i collegamenti simbolici e le tracce della Verità Prima, ovvero l’origine ed il destino dell’essere umano. Il rapporto tra Ordine Martinista e Massoneria è di autonomia totale, anche se la maggior parte degli aderenti maschi al Martinismo è sempre stata reclutata in ambienti massonici. Una delle figure massoniche più colte e sensibili, Carlo Gentile (m. 1984), denominato Antelius, è stato uno dei veri (non soltanto virtuali) Superiori Incogniti del Martinismo. In Italia operano oggi due Ordini Martinisti, di diverso orientamento: uno più mistico-gnostico, l’altro più magico-cabalistico.... (M. Moramarco)

 

Estratto da Dizionario Esoterico
a cura di Riccardo Chissotti

Esonet – la tradizione Iniziatica tra Oriente e Occidente

www.esonet.org

 

 

 

L'ORDINE MARTINISTA IN ITALIA

 

Durante la fine degli anni cinquanta, in Italia, sono due le principali organizzazioni martiniste che operano:

-           l'Ordine Martinista detto "di Venezia" di derivazione saint-martinista e papusiana, che segue la linea di Gastone Ventura (1906-1981), nome iniziatico "Aldebaran";

-           l'Ordine Martinista degli Eletti Cohen di derivazione martinezista ed in stretto rapporto con Robert Ambelain (1907-1997), che segue invece la linea di Francesco Brunelli (1927-1982), dal nome iniziatico "Nebo".

Nel 1962 questi due Ordini si uniscono e danno vita ad un unico organismo: alla Gran Maestranza perviene Gastone Ventura e Francesco Brunelli ne diviene il vicario.

Questo nuovo ordine è formalmente unico ed in esso sono attivi i quattro gradi (Associato, Iniziato, Superiore Incognito e Superiore Incognito Iniziatore)  propriamente martinisti, che si ritrovano in linea diretta con quelli di Philippe Encausse (1906-1984) dell’Ordine Martinista francese.

Dopo un certo periodo, però, tra Brunelli e Ventura, i due maggiori esponenti del Martinismo di quegli anni, si verificano delle incomprensioni e nel 1971 si arriva alla rottura.

In conseguenza di questi accadimenti, Gastone Ventura resta a sedere sul trono della Grande Montagna di Venezia come Sovrano Gran Maestro dell’Ordine Martinista, indirizzando il lavoro iniziatico principalmente sulla speculazione filosofico-metafisica e meno sull’aspetto operativo-ritualistico.

Francesco Brunelli, dall’altro lato, mette in atto la prerogativa di ogni Superiore Incognito Iniziatore di poter fondare, insieme ad altri fratelli di pari grado (almeno due), un nuovo Ordine, disconoscendo, in piena libertà di coscienza, una Gran Maestranza nella quale non ci si riconosce più e costituendo così una nuova linea  di successione.

Egli, quindi, insieme ad altri sette Liberi Iniziatori che non si riconoscono nella linea di Ventura, crea  un nuovo Ordine chiamato dapprima “Ordine Martinista di Lingua Italica” e poi, dal 13 settembre 1974,  "Ordine Martinista Antico e Tradizionale".

L'intento del Brunelli e degli altri è quello di rifarsi alla tradizione originale di Martinez de Pasqually (1727-1774), ispiratore del martinismo teurgico-ritualistico, senza per questo allontanarsi troppo dalla visione, per così dire devozionale o cardiaca, di Saint Martin.

Dopo la morte di Gastone Ventura (1981) ulteriori vicissitudini colpiscono l'Ordine Martinista, che subisce una scissione, legata alla leadership dell'ordine contesa fra Sebastiano Caracciolo ("Vergilius") e Gaspare Cannizzo ("Arjuna").   

Nel corso degli anni Ventura, effettivamente, aveva affidato la sua successione prima a Caracciolo (con testamento datato 22 marzo 1969) ed in seguito a Cannizzo (con testamento datato 3 novembre 1977).

Il 26 settembre 1981, a Bologna si riunisce il Supremo Collegio dell’Ordine Martinista in cui partecipano nove iniziatori, i quali devono eleggere un nuovo Gran Maestro, probabilmente tra Cannizzo e Caracciolo.   Dopo la presentazione dei rispettivi testamenti a proprio favore di Caracciolo e di Cannizzo, il primo annuncia a tutti i presenti di essere in possesso  di un nuovo testamento, il terzo ed ultimo, che porta il Supremo Collegio alla decisione di eleggere alla Gran Maestranza dell’Ordine Sebastiano Caracciolo.  

In seguito a ciò, però, Gaspare Cannizzo, non riconoscendo legittima questa successione, fa mettere a verbale le proprie dichiarazioni contrarie e abbandona l'Ordine Martinista.

Sebastiano Caracciolo,  comunque, il 26 settembre del 1981 diviene il nuovo Gran Maestro dell'Ordine Martinista .

Cannizzo, sicuro della propria legittimità, invece, pone in Sicilia, dal mese di ottobre 1981, le fondamenta di una nuova organizzazione, chiamata anch'essa Ordine Martinista con sede a Palermo.

Nel frattempo nell’Ordine Martinista Antico e Tradizionale, fondato da Francesco Brunelli, è eletto come primo Gran Maestro Luigi Furlotti, "Aloysius" (1909-1972), che regge l'Ordine fino alla sua morte, il 29 aprile 1972.

Nel settembre 1972 gli succede, con l'unanimità dei consensi, Francesco Brunelli, che lavora alla ristrutturazione dell'Ordine,  fino al 1982, anno della sua scomparsa.

Brunelli, insieme al suo instancabile Gran Segretario Mario Bottazzi, "Ioram", definisce il  corpus dei Quaderni con la docetica e la pratica rituale per ogni grado.

Redige una piccola rivista per gli addetti ai lavori dal titolo “La tradizione esoterica” e fa dare alle stampe traduzioni di rare opere francesi sul Martinismo. 

Scomparso Brunelli, è eletto Renato Comin, "Libertus", che regge l'Ordine fino alle sue dimissioni, nel 1984, avvenute per ragioni di salute.   Il Collegio dei Superiori Incogniti Iniziatori si riunisce allora il 2 dicembre 1984 a Roma, per procedere all'elezione del sostituto.

Dalla votazione risulta eletto Fabrizio Mariani, "Giovanni",  che è stato associato al Martinismo da Luigi Furlotti (Aloysius) e che dall'aprile 1985 assume il nome iniziatico di "Giovanni Aniel".

Con la nuova Maestranza comincia il periodo del "dopo Brunelli": si cerca di definire una nuova identità dell’Ordine più strettamente fedele alla tradizione martinista, fissandone i punti in una Magna Charta ed eliminando alcune pratiche, non proprio martiniste,  introdotte a suo tempo da Brunelli.

Si stabilisce definitivamente la Gran Maestranza "a vita" e, in questa fase di revisione e perfezionamento, il Gran Maestro Fabrizio Mariani afferma il concetto della piena eguaglianza docetica ed iniziatica della donna, fatto questo che rappresenta una novità soltanto per quanto riguarda la storia del Martinismo italiano, ove la donna fino ad allora poteva accedere solo al grado di Superiore Incognito.

Fabrizio Mariani avanza questa sua idea prendendo spunto da un testamento spirituale del suo predecessore Brunelli (testamento non indirizzato esplicitamente all'Ordine Martinista, ma ad un gruppo interiore dello stesso Brunelli, costituito da fratelli Kremmerziani e Martinisti)  che recita: "Ai membri del mio gruppo interiore ......(seguono i nomi)........ Dovete proseguire nel lavoro di ricerca e nella pratica dell'arte cosicché possiate crearvi il corpo mercuriale imperituro ove polarizzare la vostra essenzialità nei tempi e negli spazi. Inoltre dovete considerare l'accento particolare che io ho posto alla collocazione della donna sul sentiero iniziatico e che necessariamente dovrà trovare quella sua sistemazione che nella mia opera di sintesi stavo elaborando, ma che non ho potuto portare a compimento. Su questi due cardini fondamentali svilupperete i vostri lavori e  P...... sarà il vostro punto di riferimento iniziale.  Leggete questo biglietto poi fatevene copia, se volete, consegnatelo a C.T..   C..... provvederà per un vostro nuovo istruttore. Un abbraccio totale. Francesco".

Dagli Statuti dell’Ordine Martinista (in Francia) per quanto riguarda le donne, si può rilevare: “Altro carattere del Martinismo è di accettare gli uomini e le donne. La donna è complementare all’uomo”; “L’Ordine Martinista è aperto agli uomini come alle donne di buona volontà, secondo le direttive di L. C. de Saint-Martin e quelle, successive, di Papus che hanno proclamato l’assoluta uguaglianza della donna e dell’uomo”.

Saint-Martin del resto non aveva forse scritto: “l’anima, femminile non deriva dalla stessa fonte di quella che si riveste d’un corpo maschile? Non deve compiere la stessa opera? Combattere lo stesso spirito? Sperare gli stessi frutti?”.

Ricordiamo anche che Chaboseau aveva ricevuto la trasmissione martinista da sua zia, Amelie de Bois-Mortmart.

Su questo punto (le donne iniziatrici) Mariani non ottiene la maggioranza assoluta del Collegio dei Superiori Incogniti Iniziatori e nell'aprile del 1992, durante il Convegno di Segni (Roma), presenta le sue dimissioni; tuttavia subito dopo viene sollecitato a restare alla guida dell'Ordine da quegli iniziatori che appoggiano la sua proposta.

A questo punto l'Ordine Martinista Antico e Tradizionale subisce una dolorosa lacerazione:

- alcuni Superiori Incogniti Iniziatori, insieme al Gran Maestro Fabrizio Mariani, che nel frattempo ha ritirato le sue dimissioni, ratificano all’unanimità la proposta di estendere alle donne, con un provvedimento rivoluzionario, ma non certo inedito nella storia del Martinismo internazionale, la facoltà di trasmettere l’iniziazione.

- altri Iniziatori, invece, non in linea con Fabrizio Mariani, ratificano le sue dimissioni ed  indicono nuove elezioni, che si tengono a Roma sempre nello stesso anno (1992) e dalle quali viene eletto come Gran Maestro dell’Ordine Mauro Bargellini , “Amorifer”.

 

Il primo gruppo di Superiori Incogniti Iniziatori, accettato che l'Ordine non discrimina le donne per quanto riguarda la facoltà di concedere l'iniziazione martinista, per  evidenziare maggiormente il nuovo corso,  decide di cambiare il nome attuale dell'Ordine con quello di “Ordine Martinista Universale” (O.M.U.).

Questi Iniziatori elaborano e votano all'unanimità il nuovo statuto dell'Ordine e stabiliscono, tra l’altro, il provvedimento che i nuovi Iniziatori non possano essere creati se non dal Gran Maestro in persona (l'unico Iniziatore in grado di trasmettere la facoltà di trasmettere, in lui risiedendo, come da Magna Charta, il deposito e il potere iniziatico dell'Ordine su delega del Collegio dei Superiori Incogniti Iniziatori).

Attualmente Gran Maestro dell'O.M.U. è Nicola Ingrosso.

 

L’altro gruppo di Superiori Incogniti Iniziatori, con ha capo Mauro Bargellini (Amorifer), continua invece a chiamarsi  “Ordine Martinista Antico e Tradizionale”.

La Gran Maestranza cerca di dare un impulso nuovo al processo di analisi dell'Ordine.  Procede a rivedere e correggere tutti i Quaderni dei gradi ed a selezionare con maggior rigore l'ingresso dei nuovi associati. La docetica fa riferimento naturalmente agli insegnamenti e alle finalità già fissate dai maestri: Martinez de Pasqually, Jean-Baptiste Willermoz e Saint-Martin.  La pratica ha notevole importanza e segue l'impostazione martinezista, nei ritmi gionalieri, lunari e solari a seconda dei gradi.  Con i nuovi quaderni, inoltre, si è dato ampio spazio anche alla via cardiaca.

 

Oltre quelli già citati, esistono altre Istituzioni che fanno parte  del mondo martinista italiano e sono:

- l'Ordine Martinista Ermetico, creato nel 1995 da Zagreus, dopo aver militato sia nell'Ordine Martinista di Palermo, che nell'Ordine Martinista Antico e Tradizionale; in esso aderiscono membri provenienti da altri Ordini Martinisti, nonchè da altre esperienze, che si riconoscono nelle seguenti linee distintive: povertà, segretezza, operatività, rifiuto del proselitismo.

- l'Ordine Martinista Tradizionale (O.M.T.), che ha aperto la prima Eptade nel 1994 a Verona; viene riconosciuto e patrocinato dall'A.M.O.R.C., il movimento rosacrociano fondato da Harvey Spencer Lewis.

- l'Antico Ordine Martinista (A.O.M.), che è una filiazione indipendente rifacentesi a una particolare "gnosi martinista" che effonde le sue radici nella tradizione magico-teurgica egizea-atlantidea e nella sapienza esoterica proveniente da varie fonti, come la Qabbalah cristiana. 

 

 

 

 

L'O.M.U.

ORDINE MARTINISTA UNIVERSALE

 

L'Ordine Martinista Universale (O.M.U.)  è, secondo quanto afferma lo statuto vigente, "una libera associazione iniziatica di uomini e donne desiderosi del proprio perfezionamento interiore da perseguire attraverso lo studio dei rapporti intercorrenti fra Dio, l'Uomo e la natura; essi si impegnano ad usare a fin di bene il frutto delle conoscenze così acquisite trasmettendo le stesse, secondo le regole dell'Ordine, a chi, dimostrandosene idoneo, le desideri per lo stesso fine". 

L'O.M.U. non è una società segreta.

Nell'O.M.U. si entra attraverso una cerimonia di iniziazione. Senza aver ricevuto l'iniziazione non si può prendere parte ai lavori martinisti. L'Ordine non pone limiti alla ricerca e allo studio, né opera distinzioni di razza, di religione, di ideali sociali, di censo, di cultura.E' strutturato in due sezioni: la exoterica e la esoterica.

Alla sezione exoterica appartiene il grado di Associato incognito (primo grado).

Alla sezione esoterica appartengono i due gradi successivi (Iniziato Incognito, secondo grado e Superiore Incognito, terzo grado).

Alcuni Superiori Incogniti, dotati di valenza iniziatica osiridea, indipendentemente dal sesso nel quale si sono incarnati, acquisiscono, attraverso un apposito rito di consacrazione, il potere di trasmettere l'iniziazione martinista e prendono il nome di Superiori Incogniti Iniziatori.
 
Ad ognuno dei gradi si accede attraverso una cerimonia di iniziazione.

Con il grado di Associato, il martinista (che cinge un cordone nero di fibra vegetale) riceve un rituale giornaliero che lo pone in catena con i fratelli. Trovandosi nella sezione exoterica dell'Ordine, egli ha la possibilità di valutare in pieno se l'Ordine risponde alle sue esigenze di crescita spirituale. L'Associato partecipa, se vuole, a tutti i lavori rituali comuni relativi al suo grado.

La cadenza con la quale si svolgono i lavori di gruppo può essere settimanale, o quindicinale, o mensile, o varia, secondo quanto decide il capo del gruppo che, di norma, è un Superiore Incognito Iniziatore, ma che può essere anche un Superiore Incognito.

Attraverso i libri del suo grado, che l'Ordine gli fornisce, l'Associato ha la possibilità di approfondire i suoi studi e di orientarsi per capire quale sia, fra le tante praticabili, la strada che gli è più congeniale.

Con il grado di Iniziato, il martinista (che cinge un cordone rosso di fibra vegetale) entra appieno nella sezione esoterica dell'Ordine e partecipa, se vuole, sia ai lavori rituali comuni relativi al suo grado, sia a quelli relativi al grado di Associato. Oltre alla rituaria giornaliera, egli intraprenderà anche una rituaria lunare, connessa con le fasi del novilunio e del plenilunio. Anche in questo caso l'Ordine mette a disposizione i suoi libri.

Con il grado di Superiore Incognito (che è un grado sacerdotale), il martinista (che cinge un cordone bianco) raggiunge il massimo delle sue possibilità operative. Oltre alla rituaria giornaliera e a quella lunare, egli intraprende una rituaria solare, connessa con i due solstizi e con i due equinozi. Attraverso i libro relativi al grado, il Superiore Incognito deve approfondire lo studio e la pratica della Cabala. Il Superiore Incognito partecipa, se vuole, sia ai lavori rituali comuni relativi al suo grado, sia a quelli relativi ai due gradi inferiori. Il Superiore Incognito Iniziatore sta al Superiore Incognito come il vescovo sta al prete: entrambi hanno la potestà sacerdotale, ma soltanto il primo può iniziare altri martinisti fino al terzo grado dell'Ordine. Anche i Superiori Incogniti Iniziatori cingono un cordone bianco.

A capo dell'O.M.U. è un Gran Maestro, scelto tra i Superiori Incogniti Iniziatori e da essi eletto a vita.

È il martinista che, sollecito del proprio sviluppo, chiede il passaggio da un grado all'altro. A nessuno è dato di forzare la volontà del singolo.

Al suo ingresso nell'Ordine, fin dal grado di Associato, il martinista assume un nome iniziatico, a sua scelta. Il nome può corrispondere a un personaggio mitologico, a una figura biblica o di altra tradizione religiosa, a una virtù da realizzare, oppure essere lo stesso nome ricevuto alla nascita. Il martinista che non voglia scegliere riceverà il nome iniziatico dall'Iniziatore.

L'Iniziatore è capo a vita del suo gruppo, ma può abdicare.

Preminente, nell'O.M.U., non è il rapporto del singolo con il gruppo, ma il rapporto privilegiato che lega il singolo all'Iniziatore.

Condizioni essenziali per entrare nell'Ordine sono il compimento del 21° anno di età, irreprensibile condotta morale e determinazione a perseguire con ogni sforzo la ricerca della verità.

Secondo lo statuto vigente "la negligenza e la cattiva interpretazione dei canoni che regolano l'Ordine, una volta accertate, comportano, come unica soluzione, l'uscita dalla catena fraterna". Tra i canoni morali non scritti c'è quello di non rivelare a persone estranee all'Ordine la qualifica martinista dei fratelli. Il martinista, in questo ambito, può parlare soltanto di sé ed è libero di farlo, quantunque con la necessaria prudenza per non esporsi al rischio di facili incomprensioni.

L'O.M.U. stampa un bollettino che viene inviato a tutti i membri e che contiene articoli sulla docetica e notizie sulle attività dell'Ordine. Tutti i martinisti, quale che sia il loro grado, possono offrire il loro contributo di idee. Responsabile della scelta dei lavori da pubblicare è il Gran Maestro.

La quota da versare come contributo annuale per rimborso spese è di 30 euro l'anno. Altre spese non sono contemplate, tranne quelle di gestione comune di locali in fitto dove eventualmente i gruppi martinisti decidano di svolgere i loro lavori periodici.

Nessun martinista, quale che sia il suo grado, può essere costretto a compiere rituarie martiniste contro la sua volontà, né sono richieste abiure da fedi religiose o credo politici. Il martinista deve sentirsi un uomo completamente libero nelle sue scelte, quantunque sottoposto alle regole della gerarchia.

Storicamente il Martinismo nasce nella metà del XVIII secolo. Lo fonda, come ordine massonico, Martinez de Pasqually e gli dà una connotazione specificamente magica e operativa. Louis Claude de Saint Martin, detto "il Filosofo incognito", discepolo di Martinez, gli dà, a sua volta, una connotazione religiosa e fideistica.  Queste due anime convivono nell'Ordine Martinista Universale e consentono agli affiliati le più ampie possibilità di scelta per lo sviluppo individuale.

L'O.M.U. attualmente non ha alcun rapporto con le varie obbedienze massoniche, in Italia e all'estero, ma, in nome dei suoi princìpi pluralistici, accetta i massoni tra le sue file.  Questo Ordine è diffuso in varie regioni italiane e conta una piccola presenza nel Mezzogiorno francese.

 

 Sito di riferimento per ulteriori approfondimenti "O.M.U."

www.martinismo.it

 

 

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