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Il Neofita Pietra Grezza da rettificare

di Atos

 

Mi è sembrato giusto iniziare questo iter con il Simbolo Cardinale del Neofita: la Pietra Grezza.

Guardatela attentamente e immaginatela come se fosse una sfera di cristallo. Niente paura. Nessuna magia, nessuna divinazione. Semplicemente tramite essa faremo un breve viaggio nel tempo. Siete pronti? Bene. Andremo a ritroso di più o meno venti secoli. Siamo arrivati di notte, planiamo lentamente, in basso si vedono numerose torce e bracieri ed alla loro luce vediamo un grande centro abitato, una città. Planiamo ancora alla ricerca di uno spiazzo, il chiaro di luna ci aiuta e scegliamo di scendere poco fuori dell'abitato, in una zona coltivata; appena scesi sentiamo delle voci: "dev'essere qui nel Getsemani!". Getsemani? Allora siamo scesi in Palestina e la città deve essere Gerusalemme! - Le voci si avvicinano: "Dov'è Giuda Iscariota? Ehi Giuda, facci strada, tu lo conosci, eri suo Discepolo. Tu conosci Jehoshua. Puoi indicarci se è tra quelli che stanno attorno a quel fuoco. E voi guardie! State all'erta! Non lasciatevelo scappare!!" - Le voci si avvicinano ancora di più e vediamo avvicinarsi tra gli alberi e gli ortaggi, una folla di gente armata di bastoni e guardie del Sommo Sacerdote armate di spade. Si dirigono verso il bivacco. Il gruppo di persone che dormicchia attorno al fuoco, al clamore delle voci si volta a guardare verso la folla che si avvicina alla luce delle torce; mentre si chiedono stupiti chi possano essere a quell'ora della notte quelli che si avvicinano, un uomo vestito di lino bianco dice loro: "Ecco, l'ora è giunta, e il Figliuol dell'Uomo è dato nelle mani dei peccatori. Levatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino. Ora, colui che lo tradiva, aveva dato loro un segnale: "Quello che bacerò è lui, prendetelo." E accostatosi a Jehoshua gli disse: 'Ti saluto, Maestro!' e gli dette un lungo bacio. Ma Jehoshua gli rispose: “Amico, che sei a fare tu qui?” Allora (la folla) accostatasi, gli mise le mani addosso, e lo prese. E quelli che erano con lui, vedendo quello che stava per succedere, gli dissero: “Signore, percuoteremo noi con la spada?” E uno di loro, stesa la mano alla spada, la sfoderò e, percosso il servitore del Sommo Sacerdote, gli staccò l'orecchio destro. Ma Jehoshua, rivolgendo loro la parola, disse: “Lasciate, basta! E tu riponi la spada al suo posto, perchè tutti quelli che prendono la spada, periscono per la spada.” E toccato l'orecchio di colui (che era stato mutilato) lo guarì. (La Bibbia: Nuovo Testamento - Vangeli di Matteo, Marco e Luca). Ma, chi era l'impulsivo che mutilò il servitore del Sommo Sacerdote? Ce lo rivela l'Evangelista Giovanni: "Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse, e percosse il servo del Sommo Sacerdote, e gli recise l'orecchio destro. Per il ché Jehoshua disse a Pietro: 'Rimetti la spada nel fodero; non berrò io il calice che il Padre mi ha dato?' Dunque era Pietro, il capo dell'Ecclesia visibile. Gli Evangelisti Matteo, Marco e Luca, tacciono il suo nome, forse per una forma di rispetto verso colui che da Jehoshua era stato chiamato ad essere il responsabile visibile dell'Ecclesia. Forse. L'Evangelista Giovanni, responsabile dell'Ecclesia invisibile, invece ce lo rivela per evidenziare il fatto che tutti, nessuno escluso, siamo Pietre Grezze nella Via iniziatica. Tutti, dobbiamo rinascere a nuova vita. Tutti, dobbiamo immergere la nostra precedente Pietra (o abitudini e modi di vita) nell'Athanor alchemico per rifonderla e riportarla al suo stato primigenio affinché possiamo farne venire fuori un essere Nuovo, un Iniziato. Ma vediamone il senso esoterico.

Nel Libro di Thot, noto ai più come 'Tarocco', troviamo questo Simbolo già in diversi Arcani Maggiori. L'Arcano 22 o 0 - il Matto - che è l'opposto, nella Via iniziatica, dell'Arcano 1 - il Mago - ci mostra il profano che riceve la Luce e la accantona, come ci evidenzia l'Evangelista Giovanni in quel monumento di esoterismo che sono i primi quattro versi del suo Evangelo, dove dice in specie: “e la Luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno ricevuta". L'Arcano 13 - la Morte - ci dice che se si vuole che nasca una cosa, prima deve morirne un'altra. Morte e Resurrezione, quindi. L'Arcano 15 - il Diavolo - ci dice invece che dobbiamo sciogliere le nostre vecchie concezioni perchè si possano formare le Nuove Idee, non a caso il Wirth mette nelle braccia del Diavolo la formula alchemica "Solve et Coagula" - Sciogli e Condensa. Tuffa nel magma rigeneratore la tua vecchia pietra e riavrai una Pietra Grezza da rettificare.

Nella KABBALAH, infatti, lo Zero (o 22) del Matto, Shin si manifesta come "sarò Colui che sarò" ed indica una potenzialità futura, non presente, della proiezione divina, non ancora pienamente rivelata e simboleggia l'attesa della Resurrezione: "Io dormo ma il mio cuore è sveglio."

Plantagenet ci fa risalire ad altre Ere con una sua nota che, per quanto sembri discordante, invece e giusta e afferma: "A dare retta alle leggi occulte, quando il Sole dissipò le oscure e pesanti nubi che tenevano l'Atlantide prigioniera sotto un cielo di piombo, la razza semitico-ariana ebbe la rivelazione della sua individualità, e in essa, l'efficienza sensoriale fece posto al pensiero cosciente. I capi ariani annunciarono allora l'avvento della Luce e l'affrancamento della razza: la pietra squadrata diventò per essa il simbolo dell'oscurità e della servitù; la pietra grezza il simbolo della libertà." E così commenta: "E ancora oggi, non è forse vero che vediamo il profano presentarsi alla porta del Tempio per domandare la Luce, piegato sotto il fardello della pietra squadrata, finita, fatta di tutti i pregiudizi, di tutte le passioni, di tutta l'intransigenza delle formule assolute, accettate senza controllo, come espressione dell'inespugnabile ed unica verità, che fanno dell'uomo lo schiavo del suo ambiente? Una Loggia giusta e perfetta, gliela dà e nello stesso tempo lo affranca iniziaticamente dalla servitù. Libero, il neofita simbolizzerà la sua libertà con «una pietra grezza» con la quale si identificherà." E secondo il Boucher, che ha ripreso il pensiero del Plantagenet nella sua "Simbologia Massonica", il Neofita, con l'Iniziazione massonica, che è una nuova nascita, ritrova lo stato di natura; egli si sbarazza di tutto ciò che la Società ha potuto portargli di artificiale e di cattivo e ritrova pure tutto ciò che essa gli ha tolto di genuino e di buono. Ritrova pure la "Libertà di pensiero" e, con gli "Utensili" che gli vengono forniti, taglierà lui stesso la "sua pietra" e perverrà a renderla perfetta a suo gradimento, imprimendole un carattere di personalità che sarà suo ed unico. Per Ragon, "la Pietra grezza simbolizza le imperfezioni dello spirito e del cuore che il Massone deve sforzarsi di correggere". Lo stesso dicasi per la gran parte degli autori massonici.

Casella di testo: 3
Allora, come può aiutarci nello sviluppo del nostro "Sé" questa "presa di coscienza esoterica" della "nostra" Pietra Grezza? Certamente rendendoci più umili, cioè più aperti all'apporto degli altri nostri simili perchè, come ci ricorda l'Arcano 14 - la Temperanza -, dobbiamo saper versare da una brocca all'altra l'Acqua di Vita che ci viene data dall'altrui esperienza interiore, oltre che dalla nostra. Ciò fa sì che il Neofita possa "Vivere" la Simbologia esoterica della Pietra Grezza nella vita profana, perchè così come riceve Luce Iniziatica nel Tempio, allo stesso tempo possa adattarla, quindi trasmutarla per renderla comprensibile ai suoi simili fuori dal Tempio, perchè Egli sia Luce per i profani. Sia Luce che possa essere accettata e non rifiutata. Ma perchè l'Iniziato possa "ESSERE LUCE" per i profani, bisogna che possa "AVERE LUCE" dal Tempio, e questa Luce dobbiamo darcela TUTTI, RECIPROCAMENTE. In primis deve essere data da chi di noi è più avanti nella Via Iniziatica, o quanto meno pensa di esserlo. E si deve darla con l'esempio della propria vita, sia dentro che fuori dal Tempio. Questo è vitale, se vogliamo che la profana, ricevuta la Luce, resti e cammini con noi nella ricerca del Graal, per berne insieme "l'Acqua Viva" ed assimilarne il contenuto che lo farà "una cosa sola con il Tutto."

Atos

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