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Le Scuole Iniziatiche dell'Antica  Saggezza

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 - Riflettendo e Ripensando -

 di Atos

 

Si parla tanto di Fedeltà,

ma cos'è Fedeltà?

Ad alta voce ben dir si può

che pochi lo san in verità.

A molti ripugna dir: "Non so"

Voi, sapete cos'è per me "Fedeltà"?

Fedeltà per me è Libertà.

Libertà di dire e fare

senza che ci si debba vergognare,

vergognare di ciò che si vuoi dare.

Per questo son pochi i Fedeli,

i Liberi coloro che sono Veri.

Molti son invece i menzogneri,

che non voglion li si guardi dietro i veli,

ma per loro non c'è posto tra i Fedeli.

Sembra assurdo dividere il mondo

tra "Fedeli" e infedeli,

ma, se loro non voglion mostrare

a Chi dicon di amare,

quel che ad altri vorrebbero dare,

non vedo perchè ci si debba rattristare.

Costoro non sono Liberi, né Fedeli,

quindi vuoi dire che non sono Veri.

Son loro che divideranno il mondo,

per non stare insieme a noi nel Girotondo.

Io mi sento Libero, cioè Fedele,

                          e questo mi farà bere con Voi il miele,    

il miele che si chiama Libertà,

e che pochi san si chiami pure Fedeltà".

 

Quando scrissi questi versi a Bergamo, il 28 febbraio 1972 avevo ricevuto da un anno e nove giorni quella che oggi definisco "la chiamata alle armi", intesa come chiamata dello Spirito alla Verità del Grande Architetto dell’Universo. In quel giorno un vecchio Patriarca ebbe a dirmi che ero "un combattente per la causa della Giustizia e della Verità". Chiesi spiegazioni ma non ebbi risposta. L'Essere si trattenne ancora con me e mi parlò di altre cose riguardanti la mia vita. Prima che mi lasciasse feci ancora un tentativo ma rimase in un silenzio sibillino e mi congedò con un sorriso. Per alcuni anni meditai su quel dire, nella speranza di trovare una risposta a quelle arcane parole fino a che non venni cooptato dall'Istituzione Massonica e venni iniziato.  Era il giorno 8 febbraio del 1977. Il trinomio Libertà, Uguaglianza, Fratellanza era entrato prepotentemente nella mia vita. Nulla sarebbe stato mai più uguale a prima! La Luce dell'Iniziazione Massonica mi aveva impresso il suo marchio: ero divenuto un combattente per la Giustizia e la Verità, ero divenuto un "combattente per la causa della Libertà, per la causa dell'Uguaglianza, per la causa della Fratellanza". L'Ideale Massonico divenne il mio Ideale e il Fratello Kipling, con la sua lirica iniziatica "La Loggia Madre", il mio Virgilio. Rimasi in Silenzio da Neofita ma interiorizzavo quanto sentivo e vedevo nel Tempio fino a quando mi venne concesso il Grado di Compagno d'Arte nella Tornata del 10 maggio 1977. Da Neofita parlavo con gli occhi, da Compagno facevo spesso uso della parola, dato che avevo un Maestro Venerabile che aveva piacere nell'ascolto dei Compagni di Officina. Così, grazie alla benevolenza sua, il 10 gennaio 1978 venni iniziato al 3° Grado. Per la Loggia avevo acquisito la Maestria. Ricordo la gioia che mi invase in quei momenti e la commozione interiore che strozzò le mie parole di ringraziamento quando ricambiai la Batteria. E' vero, avevo acquisito la Maestria, ma nell'acquisirla avevo compreso che l'essere "maestri" voleva dire innanzitutto "sentirsi Apprendisti". Servii nella Loggia “Vittoria” e poi, per esigenze dell'Istituzione, anche nelle Logge “Calatafimi” e “Stretta Osservanza”. Poi, nell'anno 1980, per esigenze profane, mi trasferii in Germania, nella città di Berlino. Per ragioni in apparenza incognite, non ebbi alcuna possibilità di lavorare in una Loggia per almeno un semestre. Mi mancava il "lavoro architettonico", mi mancavano i Fratelli da incontrare sulla Livella e da lasciare sotto la Squadra, la mia Anima era triste. Non vedevo l'ora di rientrare in Italia, ma un giorno di gennaio del 1981, in un grande magazzino di Berlino, mentre ero su una scala mobile, vidi un uomo che portava all'occhiello il Sacro Simbolo della Squadra e del Compasso. Lo inseguii, lo raggiunsi e mi palesai a lui. Era il Fratello Raphael R. dell'Ordine Massonico Misto Internazionale "Le Droit Humain". Mi sorrise, mi abbracciò e mi invitò agli Architettonici Lavori della Loggia della quale faceva parte, la “Zur Erkenntnis” (trad. “verso la Conoscenza”). Due giorni dopo ero gradito ospite e visitatore di quella Loggia, tre settimane dopo, il giorno 19 febbraio 1981 venivo Affiliato Fraternamente a “Le Droit Humain”. Fu un periodo felice della mia vita poichè, con l'amorevole aiuto della Sorella Margarita K., Gran Maestra della Federazione Tedesco-Austriaca, che fu come una madre per me, per le cure che mi prestò dal lato dell'istruzione esoterica e per la Fraterna attenzione che dava alle mie domande. La Sorella Margarita in quel periodo serviva come Oratore in Loggia. Fu nella città di Berlino che ebbi modo di ampliare il concetto di Libertà, di Uguaglianza e di Fratellanza nell'accezione completa di questi termini che acquisivano in toto la loro ragion d'essere nell'Uguaglianza Paritaria Iniziatica dell'Uomo e della Donna. L'acquisizione interiore di questo concetto al momento della mia Affiliazione all'Ordine Massonico de "Le Droit Humain" fece si che io mi dimettessi dall'Obbedienza Massonica ove ero stato iniziato anche se i Regolamenti della Federazione Tedesco-Austriaca mi lasciavano facoltà di restarvi, pur essendo Affiliato a "Le Droit Humain". Per me era una questione mia interiore. Avevo sposato la Causa de "Le Droit Humain" e me ne ero innamorato. Da quel lontano 1981 ad oggi, nulla è cambiato. L'Amore che vivo per il nostro Venerabilissimo Ordine mi ha fatto superare difficoltà, dolori, delusioni e diversità nel nome della Libertà, dell'Uguaglianza e della Fratellanza e mi ha fatto restare "Fedele" al Piano della Divina Gerarchia poiché so di essere uno Strumento di Servizio per le mie Sorelle e i miei Fratelli nella Luce e del Genere Umano nella sua globalità per l'applicazione e la realizzazione dell'Amore del Grande Architetto dell’Universo in questo nostro stato fisico e temporale.

Chi vi ha offerto i suoi Ricordi Iniziatici è uno Spirito, una Anima, un Essere, un umile Fratello che si nutre col dolce nettare chiamato Amore.  Riflettendo e Ripensando, non cambierei nulla del mio vissuto perché

Io mi sento Libero, cioè Fedele,

e questo mi farà bere con Voi il miele,

il miele che si chiama Libertà,

e che pochi san si chiami pure "Fedeltà".

Che la Luce, l'Amore e il Potere del Grande Architetto dell’Universo risplendano nei Nostri cuori, così come il Triplice e Fraterno Abbraccio ci rafforzi nella Unione Fraterna.

 

Atos

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