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I MAESTRI ALLA LUCE DELLA PSICOLOGIA

di Francesco Brunelli - Nebo S.I.I.

 

Prima di affrontare questo tema dobbiamo dire che l'argomento deve essere rigorosamente suddiviso in due campi il primo concernente il Maestro Interiore, il secondo i Maestri in senso lato. E' di questi ultimi che ci occuperemo in particolar modo.

Ma altre premesse sono indispensabili e queste premesse debbono essere necessariamente delle precisazioni.

In primo luogo non possiamo stabilire a priori che i Maestri sono puramente e semplicemente delle favole. Innanzitutto sono Maestri tutti i grandi della Umanità ma per quanto concerne i Maestri invisibili il discorso è un altro.

Volenti o nolenti - indipendentemente dalle nostre convinzioni personali - dobbiamo riconoscere la realtà della loro esistenza quantomeno nella psiche di un notevole numero di persone. E ciò anche s'essi assumono figure diverse: Maestri extraterrestri, Maestri spiritici, Maestri mitici ecc.... Essi esistono nella psiche come idee o come simboli od in forme che si prestano a differenti interpretazioni, ma esistono e lo stesso parlarne negandoli o affermandoli dimostra un simile tipo di esistenza.

E’ da tale fatto incontrovertibile, che potremo partire per tentare degli avvicinamenti a questo affascinante problema non senza prima aver ricordato che coloro nella cui psiche esistono i maestri, sono suddivisibili in due grandi gruppi. Il primo è formato da coloro che in qualche modo li percepiscono, il secondo è formato dalla grande schiera di coloro che senza percepirli ci credono e che alimentano la loro credenza. A questo secondo gruppo di persone, che é il più numeroso e che non possiamo qui descrivere, si applicano tutte le leggi della psicologia della folla e del gruppo in quanto, pur variando l'oggetto che determina la spinta alla sua costituzione ( in questo caso i maestri invisibili o extraterrestri) non variano le modalità delle loro manifestazioni, delle loro caratteristiche psicologiche e delle motivazioni delle singole unità che compongono il gruppo o i gruppi.

Tornando al problema centrale dobbiamo porre ordine alla tipologia dei Maestri. Secondo il nostro modo di vedere essi possono essere raggruppati cosi:

 

1°     Il Maestro é esistito o esiste " in carne ed ossa" e la sua esistenza nella psiche proviene dal recepimento psicosensorio normale.

2°     Il Maestro esiste su questo piano psicofisico, ma il percepiente non è in contatto con lui, nè mai lo è stato sul piano della sensopercezione.  Per esempio il Maestro esiste realmente nel Tibet. Il soggetto in questo caso lo percepisce parapsicologicamente (mediante contatto telepatico, auditivo ecc...)

3°     Il Maestro non esiste a livello di questo piano, ma é esistito  un tempo. Es. Faraoni, Gran Sacerdoti, Filosofi storicamente vissuti ecc. La percezione anche in questo caso avviene per via extrasensoriale.

4° Il Maestro è una creazione inconscia, una personalità       immaginaria creata all'interno della propria psiche.

5°     Il Maestro è una personalità immaginaria creata all'esterno del proprio apparato psichico che viene recepita per suggestione conscia là ove esistono delle predisposizioni inconsce.

 

Balza evidente che nel primo caso l'esistenza reale del Maestro non si presta a discussioni. Un allievo diretto di Jung, non potrà nè discutere, nè far discutere sulla reale esistenza di Jung.

Ciò che potrà essere messo in discussione è sia la rappresentazione che del Maestro e dei suoi "poteri" ne fa l'allievo, sia le proiezioni consce ed inconsce dell'allievo sulla figura del Maestro con i relativi giochi transferenziali   (odio e amore, dedizione ed infedeltà, atto di fede cieca e rinnegamento ecc. ecc...) A mò di esemplificazione ricordiamo la figure di Cagliostro da alcuni rappresentato come un divino Maestro e da altri come un emerito imbroglione. E si badi bene che tutte le teorie e tutte le prove emesse per sostenere l'una e l'altra tesi sembrano sufficientemente valide.

La tentazione di soffermarci sulle proiezioni che l'allievo fa sul Maestro è veramente grande e davvero affascinante. Essa é riscontrabile a tutti i livelli, ma la disponibilità di tempo non ci accorcia divagazioni senza troppo uscire dalla problematica generale che ci siamo imposta, Tuttavia alcuni degli elementi ora enunciati emergeranno successivamente.

Per quanto concerne le rimanenti quattro tipologie di Maestri dobbiamo porre bene attenzione alla ricerca della validità delle manifestazioni nelle tipologie 2 e perchè queste scivolano con una estrema facilità in quelle 4 e 5. Onde operare con discernimento e per comprendere come nella psiche di un individuo nasca il Maestro o i Maestri invisibili dobbiamo esaminare l'apparato psichico umano e le sue possibilità di percezione.

Per sgombrare il terreno, dovremo chiaramente distinguere in ogni caso se si tratta di percezione o di allucinazione.

Pur rendendomi conto della necessaria incompletezza dell'esposizione di problemi psicologici in parte non ancora risolti affermeremo sommariamente ed approssimativamente che l'uomo possiede:

1° Una sensopercezione che proviene dalle informazioni trasmessegli dai cinque sensi.

2° Una percezione-coscienza che da informazioni sull'ambiente (in senso lato) esterno ed interno.

3° Una percezione puramente intellettuale che possiamo identificare con l'intuizione e che da informazioni dalle alte regioni dell'inconscio.

4° Le percezioni extrasensoriali oggetto di studio scientifico ovunque e da cui non possiamo prescindere.

Queste quattro forme di percezione e conseguentemente di apprendimento, con tutti i meccanismi ed i processi psicologici che pongono in movimento, debbono essere nettamente differenziate dalle allucinazioni che sono per contro percezioni fuori dalla realtà. Ciò che tuttavia non ci conforta è il fatto che la linea di confine tra l’allucinazione e la percezione normale (ivi inclusa quella parapsicologica) è talmente evanescente che creerà sempre estrema difficoltà.

Allora ?

Allora esisterà un metro nell'apparato psichico umano che ci dia qualche certezza. E' ciò che andremo a cercare.

L'Apparato psichico umano è stato studiato da molti ricercatori primo tra i quali – nel campo psicologico – Freud, noi seguiremo sopratutto l'esposizione di Assagioli avvertendo tuttavia che l'immagine che ne daremo è una immagine statica mentre nella realtà essa é dinamica e che in definitiva non esiste una struttura psichica come viene descritta dai diversi autori, ma solo una rappresentazione didattica.

Esaminiamo dunque la figura e noteremo che l'io cosciente é segnato al n° 5, intorno ha una zona circolare segnata con il n° 4 che corrisponde al campo di coscienza o alla zona cosciente in cui sono contenuti gli elementi propri alla attività della coscienza attuali o del momento presente. I n° 2 e 3 rappresentano la zona inconscia che è divisa in inferiore, media e superiore a seconda dei livelli dei suoi contenuti, pur tenendo presente la irrealtà di questa divisione puramente didattica. Nella zona 1 hanno origine le attività psichiche elementari che presiedono alla vita organica e gli istinti fondamentali (sesso, autoconservazione, autoaffermazione, aggressività),ecc. La zona 2 contiene elementi più differenziati, personali e cioè i contenuti repressi, soppressi, le esperienze, le percezioni sublimari, le rimozioni ed ivi esiste un interscambio continuo con il campo coscienza. La zona 3 contiene allo stato latente e potenziale le energie e le facoltà superiori dell'uomo.

Il n°6 rappresenta il SE da non confondersi con l'IO in quanto l'io rappresenta semplicemente il suo riflesso. Il SE come si intende nella psicologia d'avanguardia è una realtà e non un archetipo o un concetto psicologico, è un concetto vivente di cui attraverso la sperimentazione si può avere la consapevolezza diretta. Il n° 4 indica il confine con l'inconscio collettivo.

Data questa"struttura"statica essa va poi applicata nella realtà degli esseri umani. Potremo ottenere un certo numero infinito di variabili. Anche in questo caso perché il discorso sia agibile abbiamo studiato cinque schemi differenti d'essere che passiamo a descrivere non senza aver prima accennato alle attività della psiche umana. Già Jung aveva evidenziato le seguenti quattro sfere:

1° sfera istintiva (istinti, pulsioni, vocazioni)

2° sfera emotiva ed affettiva (sentimenti, affetti)

3° sfera volitiva

4° sfera intellettiva:percezione, memoria, ideazione, pensiero, intuizione.

 

 

 

Assagioli ha studiato e classificato più particolarmente queste sfere ponendo in evidenza sette funzioni della psiche che sono state riassunte in un diagramma anche qui tenendo presente che non si tratta di camere stagne.

La volontà come si vede ha un valore particolare in quanto essa costituisce quasi un filtro tra le attività e l’IO quale centro di coscienza.  Ciò significa che a lato delle interazioni spontanee tra le diverse funzioni, vi è la possibilità di influenzarne e governarne altre sotto la direzione della volontà il che è particolarmente importante in ogni processo di crescita cosciente della personalità.

E veniamo ai cinque schemi:

1° Uomo non evoluto

Esso reagisce solo alle senso-percezioni, agli impulsi, agli istinti. L’io non esiste come centro di coscienza e di consapevolezza, esiste per contro una confusa identificazione con i contenuti del campo di coscienza dell'inconscio medio ed inferiore. E' evidente che non essendovi un io organizzato la volontà espressa, da questo tipo di umanità è semplicemente una risposta agli impulsi sotto il controllo più o meno parziale di istanze psichiche consce ed inconsce. E' a questi soggetti che calza a perfezione il super ego freudiano ed in genere la "struttura della psiche " come viene descritta da Freud. Il super ego descritto da Freud e che non deve assolutamente essere confuso con il SE è una costruzione artificiale che si va a formare nel periodo dell'infanzia.

 

2° Uomo che si risveglia

Uomo che si risveglia alla coscienza del proprio io che tal in modo comincia a divenire un centro unificante, in tal modo i contenuti del campo di coscienza iniziano ad essere posti sotto la direzione di un centro. La attività volitiva è paragonabile a quella intenzionale, è cioè più o meno poste in attività con une finalizzazione più o meno consapevolmente finalizzata.

 

 

3° Uomo in evoluzione

Quì l'io diviene autocosciente e comincia a percepire gli impulsi della zona superconscia identificandoli. L'attività volitiva giunge ( a livello dell’io ) alla sua completezza così che può essere iniziato lavoro di unificazione  dell'io con il SE o di integrazione. Questa è la fase più pericolosa che attraversa l'uomo perchè al termine del risveglio egli prende coscienza dell'io come una realtà unificante, ma contemporaneamente diventa cosciente del possedere una volontà. Considerando la sua unità isolata può vedere la propria volontà come uno strumento da utilizzare per il proprio vantaggio personale e conseguentemente vivere la propria " vita " secondo il significato ristretto e retrivo che si dà a tale parola, non essendo gli impulsi provenienti dal superconscio ancora chiarente udibile.

In questo caso assumerà le qualità della propria volontà egoistica ed egocentrica.

E’ solo aprendosi alla intuizione che potrà superare questo grave scoglio e trasformare la propria volontà in volontà altruistica così da aggiungere alla caratteristica di forte quella di buona e conseguentemente quella di sapiente.

 

4° Uomo evoluto

Là il campo di coscienza che segue l'identificazione dell'io è a livello del superconscio. L'unificazione con il personale è un fatto compiuto.

5° Uomo totale

Si verifica il passaggio dalla coscienza del SE personale a quella del SE transpersonale.

Questo é dunque il metro che noi ricercavano.

Questo recupero di un "mondo perduto" giustifica tutte le tipologie dei maestri (spiritici e no) delle fratellanze occulte, le reincarnazioni di tanti e tanti Cagliostro, de Molay, Saint Germain, di Faraoni, (di grandi Sacerdoti, di regine e di principesse), mai di un povero e normale scaricatore di porto, di una casalinga, di una persona umile ed umilmente vivente !

Quale è la psicogenesi dunque di questi maestri?

Personalmente riteniamo che a livello delle strutture psichiche sopraricordate ai numeri 1 e essenzialmente non possa essere ignorato quello che Freud chiamò il Super-io o Super-ego che non deve affatto identificarsi con il SE essendo una istanza parzialmente inconscia che funge da autorità interna nella psiche. Essa è costituita dalla somma delle regole, delle inibizioni, dei tabù, della morale, della religione, della saggezza del nucleo umano cui appartiene il soggetto, elementi che sono veicolati dalle figure paterne, materne, parentelari, dai maestri di scuola, dai sacerdoti,da tutto quel complesso di figure esprimenti una autorità che più o meno benevolmente detta le "regole" per vivere insieme.   

A ciò devesi aggiungere tutta una serie di modelli emergenti da fiabe, da racconti, da letture con i quali l'io infantile, l'io in sviluppo si é identificato o avrebbe voluto identificarsi.

Ci sembra inutile aggiungere che questa istanza psicologica che detta ciò che é buono, ciò che si deve fare e o non fare, che fornisce i modelli di ciò che si vuol essere, si costruisce progressivamente e lentamente dalla nascita in poi mediante processi di assorbimento di internalizzazione, di identificazione di immagini (figure) di atteggiamenti e di regole.

Bene, per fatti psicopatologici di minore o maggiore gravità (psicosi allucinatorie) o per quei fattori che prima abbiamo elencato si determina uno stato più o meno blando di dissociazione psichica, allora compaiono gli spiriti guida, i maestri invisibili, le voci esterne alla propria personalità che ammoniscono, guidano, annunciano, dettano regole.

Nella stessa maniera compaiono visioni istruttive, apocalittiche e via via tutta una fenomenologia che è inutile descrivere, ma che ciascuno può ricercare nella letteratura specializzata.

Potremo prolungare il discorso con numerosi esempi e citando una casistica a non finire, ci sembra sufficiente quanto sin qui esposto per chiarire i nostri concetti da un punto di vista strettamente psicologico.

Ma vogliamo precisare un punto di fondamentale importanza e questo punto è il fatto che assolutamente non possiamo, nè vogliamo fare di ogni erba un fascio.  C'è tutta una educazione scientifica che ci impedisce di generalizzare, c'è tutta una fenomenologia che si presta a discussioni e tutta una serie di fatti parapsicologici e metapsichici che non possono esser ignorati.

Ma c'è sopratutto l'uomo che è alla ricerca del vero, che è alla ricerca della sua effettiva natura, mediante un processo di integrazione che è l'elemento fondamentale verso il quale dobbiamo far convergere tutto intero il nostro interesse ed al quale dobbiamo sacrificare o trascurare gli elementi distraenti che allontanano ed eludono dalla meta reale.

Quando la personalità psicologica non é saldamente costruita come per i tipi 1, 2 e parte del 3, quando l'io non é posto saldamente al centro del proprio campo di coscienza autoregolando a seconda delle necessità integrative gli elementi che lo compongono, ma vive di una vita estremamente condizionante, allora possono emergere spontaneamente dall'inconscio degli elementi che contribuiscono a creare dei falsi equilibri psicologici.

Nei casi dunque di personalità deboli, condizionate, insufficienti, queste tendono a crearsi un loro mondo psicologico che sia tranquillo rifugio, una possibilità di fuga, di evasione, talvolta una rivincita, sempre un inconscio desiderio di superare il senso di inferiorità, di fragilità, di disadattamento.

E' allora che compaiono gli spiriti guida, allora compaiono gli occulti maestri e le loro egualmente occulte fraternità. E' allora che compaiono i contatti con i comandanti delle flotte spaziali, con le grandi anime disincarnate addirittura con Dio.

Non é necessario che queste personalità siano " malate " e non necessariamente questa fenomenologia debbasi ascrivere alle psicosi allucinatorie.  In genere si tratta di più o meno blande forme di dissociazione psichica in soggetti che presentano una serie di frustrazioni e di complessi di inferiorità per lo più inconsci ma che sospingono vivacemente al superamento della condizione esistenziale quando non fanno nascere il sentimento di " rivalsa " nel mondo in cui vivono (male) dal quale si sentono sommersi.

Nella stessa direzione si muovono quelle personalità che sono alla ri­cerca del meraviglioso e del miracolistico ed a cui necessita un quid per uscire dalla monotonia di una vita condotta meccanicamente senza particolari problematiche emergenti, ma comunque con lo stesso desiderio di fuga.

Ed ecco pronta una massa di donnine e di omini globalmente disponibili a contatti con esseri superiori, possenti, diversi, muniti di poteri sovrumani magici e fiabeschi che si rivolgono proprio a loro per usarli come " missionari ", come portavoce, come intermediari, tra un mondo eccelso, perfetto, giusto, meraviglioso ed il misero terrestre mondo di tutti i giorni e di cui di tanto in tanto preannunciano la fine imminente.

Come non ricordatele tante e tante preannunciate catastrofi mondiali dalle quali solo i fedeli, gli adepti si salveranno magari fuggendo su la sommità del monte Bianco ?  Sono cose queste che abbiamo vissuto tutti ed anche in un passato recente. Ecco da un lato i discepoli, gli iniziati e dall'altro il resto dell'umanità…..il capoufficio, il direttore, il superiore ecc. ecc....

E' facile a questo punto constatare come tutte queste persone inconsciamente hanno ripristinato - in forme sia pure diverse - il mondo infantile, il regno dei sogni e delle fantasie scomparso con il progredire degli anni e l'incalzare della vita.

 

A lato dei Maestri e degli Spiriti che abbiamo sin qui studiato ci sono i Maestri reali (visibili o no ) che prima di noi hanno compiuto quel processo di integrazione della propria personalità realizzandosi. A questi dobbiamo fare riferimento come modelli ideali, se abbiamo necessità di modelli.

Abbiamo descritto le diverse fasi di evoluzione psicologica in cui si trova l'umanità ed è ormai ben chiaro a chi spetti la qualifica di Maestri ed è anche chiaro che le comunicazioni dei Maestri sono tanto più valide quanto più il mezzo che le riceve è evoluto ed ha compiuto un avanzato cammino integrativo nell'autocoscienza e nella unificazione o trasmutazione dell'io nel SE.

Ormai ci sembra lecito terminare il nostro dire richiamando l'attenzione in modo particolare sul Maestro Interiore che ha fatto capolino in ogni nostra frase, ad ogni passo della nostra esposizione. E' solo lui che può condizionare ogni altra cosa inclusi i contatti con i Maestri Invisibili e con i Maestri in genere dei quali peraltro è bene diffidare se non si è prima verificata la loro validità con il metro che abbiamo fornito.

Probabilmente questo è un lavoro molto scomodo.

Ma la verità non viene elargita dall'alto ed insieme alla libertà che è liberazione è sempre stata una dura conquista.

 

Da "Atti del Convegno Martinista" 1997 - Edizione riservata

 

 

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