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Le Scuole Iniziatiche dell'Antica  Saggezza

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I DIECI COMANDAMENTI

Emmet Fox

 
Sommario
  • CAPITOLO I - Cosa Mosè significa oggi
  • CAPITOLO II - Per diritto di coscienza - Non rubare (Esodo 20:15)
  • CAPITOLO III - I pensieri sono le cose
  • CAPITOLO IV - Io sono Colui che È
  • CAPIT0L0 V - Non avrai altro Dio all'infuori di me
  • CAPIT0L0 VI - Non dire falsa testimonianza
  • CAPIT0L0 VII - Non uccidere
  • CAPITOLO VIII - Onora il padre e la madre (Esodo 20:12)
  • CAPIT0LO IX - Non desiderare...
  • CAPIT0LO X - Ricorda il giorno del Sabato
  • CAPITOLO XI - Atti degli Apostoli 19:1,41
 

 

CAPITOLO I 

 

Cosa Mosè, significa oggi

I dieci comandamenti oggi sono insegnati dappertutto, in tutte le scuole. Eppure essi sono spesso fraintesi. Dio oggi, sembra nascosto nel buio, ma io posso dirvi che questo velo di oscurità è facilmente superabile. Dio non è solo un'idea astratta, dispersa nel cielo che non ha un suo significato nella vita d’oggi. Molti attualmente, sentono Dio come un potere reale, dinamico per l'armonia e per la libertà.

Non esiste nient'altro al mondo più affascinante della Bibbia, per il suo potere letterario, per la presentazione grafica, per l'espressione drammatica, per la conoscenza della natura umana e per l'umana psicologia, che tanto è di moda oggi. E la Bibbia, è l'espressione della psicologia più pratica che mai sia stata scritta. Il libro dell'Esodo e, in particolare parte dei capitoli 19 e 20, non è solo una delle sezioni più importanti della Bibbia, ma anche una delle più drammatiche.

Ora, in questa sezione, si scrive dei dieci Comandamenti; essa è una delle sezioni sulle leggi della vita che ci permettono, se le comprendiamo, di divenire padroni della nostra condizione umana.

Che cosa significa "Esodo"? Questa parola vuol dire uscita, un "venire via" dal dolore, sfuggire dalle nostre limitazioni, dalla propria debolezza e dalla nostra stupidità, per divenire la cosa meravigliosa che Dio intendeva renderci. La Bibbia afferma, che noi abbiamo il dominio di tutte le cose e veramente lo possediamo, ma solo quando impariamo le leggi della vita e le applichiamo.

Per esempio, oggi siamo padroni dell'elettricità perché nel passato, abbiamo studiato le sue leggi e le abbiamo applicate. Uomini come Edison, Marconi, Ampère e Faraday, non si sono seduti a contemplare un sogno al di fuori delle loro menti.

Allo stesso modo, se desideriamo la salute, la felicità, la libertà divina, allora dobbiamo capire le leggi dell'animo umano e le leggi della psicologia e della metafisica. Queste leggi sono spiegate nella Bibbia, perché essa fu scritta da uomini che avevano una straordinaria conoscenza di esse.

E Mosè, fu un uomo che cercò di capire Dio e la vita ed il perché fosse sulla terra; cosi cercò di vivere meglio che poteva. E venne in un mondo dove avrebbe potuto essere utile alla gente perché è inutile dire: "Salverò la mia anima e del resto del mondo non m’importa nulla". Ciò non crea nessun tipo di sviluppo spirituale; può soltanto renderti infelice ed egocentrico. Per svilupparsi spiritualmente bisogna fare qualcosa d’utile per le altre persone, qualcosa di disinteressato.

La sola cosa che possiedi della conoscenza spirituale è ciò che pratichi. Ciò che leggi in un libro tu non lo possiedi. Ciò di cui tu parli agli altri non lo possiedi. È invece ciò che pratichi che incorpori nel subconscio della mente, sarà con te per il resto della tua vita.

Così Mosè aveva praticato queste cose in una vita precedente ed aveva preparato se stesso per questa straordinaria opportunità. Eppure Mosè non era una statua di Michelangelo; era una persona come te, piena di problemi, che cercava Dio.

E con Mosè tutti i personaggi della Bibbia erano persone reali, ma se noi continueremo a considerarle tali, non potremo capire la Bibbia ne il suo significato. Ci si chiede sempre cosa significano i nomi della Bibbia: essi hanno sempre un significato. Mosè significa "nato dall'acqua" e sappiamo che nella Bibbia "acqua" sta per "mente umana", "umana personalità" e soprattutto, per "natura emotiva" (naturalmente, nove decimi della tua personalità sono i tuoi sentimenti ed un decimo è la tua conoscenza).

Questa è l'acqua e Mosè sarebbe dovuto nascere dall'acqua. E fu Mosè che condusse i figli d’Abramo fuori dell’Egitto. Ora siamo giunti ad un simbolo molto importante della Bibbia: l'Egitto. Egitto nella Bibbia significa limitazione, è la credenza nel tempo, nello spazio, nella materia, delle cose che ci rendono infelici e vecchi. Questo è l'Egitto. L'Egitto è, fondamentalmente, sempre la stessa cosa: un'assenza della fede in Dio.

Ogni volta che siamo depressi o impauriti non è forse perché ci manca la fede? E noi non diciamo forse: se Dio scendesse dal cielo per aiutarmi, io crederei in Lui. E non è questa mancanza di fede?

Noi pensiamo "se Dio scendesse", siamo quindi convinti che Dio non è qui. Ma non appena cominciamo a capire che Dio è sempre con noi allora le cose che sembrano il male sono in realtà false, che esiste la sostanza ed esiste l'ombra e allora il potere di Dio ci porterà fuori dell’Egitto. L'inizio della salvezza è sempre là "Fuori dell’Egitto ho chiamato mio figlio".

Gli Ebrei erano prigionieri in Egitto e per condurli via, Mosè doveva prima comprendere che cosa era "l'Egitto". Alcuni degli Egiziani lo sapevano. Mosè lo sapeva. Conosceva tutti i loro segreti e in più sapeva ciò che aveva conosciuto fin d’Abramo, Isacco e gli altri. Egli sapeva che ciò che vediamo delle cose è solo un'ombra. I sacerdoti Egiziani dicevano "Si, è vero, ma noi possiamo toccarla".

Ma Mosè sapeva che tutto ciò che sembra male, non importa cosa sia, non è altro che una falsa credenza. Egli sapeva che la vita è coscienza e solo pochi, pochissimi eletti della razza umana, l'hanno saputo. Poi è venuto sulla terra Gesù e lo insegnò a tutti gli uomini. Così Mosè, prima di iniziare la sua opera doveva conquistare se stesso, doveva capire i suoi limiti e le sue potenzialità. Il primo passo verso Dio è renderci conto dei nostri limiti. Fin quando saremo contenti di noi stessi, non potremo giungere a Dio. Così Mosè andò nel deserto e storicamente sappiamo, che là incontrò sette sorelle e ne sposa una.

Spiritualmente, esse significavano i sette modi per giungere a Dio, i sette aspetti di Dio e, possiamo conoscere Dio, realizzando questi aspetti. Essi sono: vita, verità, amore, intelligenza, anima, spirito, principio. Per ognuno di noi ce n'è sempre uno più facile degli altri ed è quello sul quale ci dobbiamo concentrare di più. Mosè imparò cosi a conoscere l'uomo, i suoi errori ed i suoi limiti. Redasse cosi il suo insegnamento nel modo che egli pensava più adatto per aiutare tutti. Così espresse le sue regole sotto forma di Comandamenti che sono veri e validi, ma sono solo l'inizio. Se le persone vogliono sfuggire ai continui conflitti della vita, devono avere qualcosa di più

 

CAPITOLO II 

 

Per diritto di coscienza - Non rubare  (Esodo 20:15)

La preghiera scientifica è la cosa più importante del mondo e cosi, ho intenzione di cominciare proprio dal 15° versetto del cap. 20 dell'Esodo: ">Non rubare">, perché questo Comandamento è veramente l'inizio della preghiera scientifica. Consideriamo il vero significato di questo comandamento, una delle leggi fondamentali della vita, rivelata a Mosè in questa forma. "Molte persone direbbero: "Va bene, e allora? Lo abbiamo sempre saputo, se lo facciamo avremo difficoltà e complicazioni e probabilmente, finiremmo in prigione".

Ora sappiamo, che le persone che frequentano la Chiesa, generalmente non rubano portafogli, né automobili, ma voglio che vi rendiate conto che questo è solo il lato apparente della cosa, perché "non rubare" in realtà significa "tu puoi non rubare"; queste leggi della vita, questi dieci Comandamenti non sono nella loro essenza semplici proibizioni come "vietato fumare", "vietato entrare" o "divieto di svolta a sinistra".

Tu potresti dire: "Conosco molte persone che rubano". No, puoi conoscere qualcuno che è entrato in casa tua ed ha preso la tua argenteria. Puoi sapere di qualcuno che ti ha preso il portafoglio dalla tasca. Hanno rubato? Hanno tentato, ma sono riusciti? Se quell'argenteria apparteneva a te per diritto di coscienza nessun ladro al mondo, poteva portartela via e se tu avresti avuto la coscienza della presenza di Dio in tutti gli uomini, nessun poteva prendere il tuo portafoglio.

Se tu hai questa coscienza, tu puoi mettere un biglietto da cinquanta euro sul marciapiede e tornare il giorno dopo e trovarlo ancora. La tua coscienza della presenza di Dio nelle altre persone sarebbe stata così forte, che nessuno avrebbe potuto prendere da te ciò che ti apparteneva per questo diritto di coscienza. Alcune persone parlano come se tu potessi fare ciò che vuoi, mentre altri sembrano pensare che sei un pupazzo del destino senza alcuna capacità di scelta.

Entrambi sbagliano. La verità è che tu puoi fare tutto, avere tutto, essere tutto, per ciò di cui hai coscienza, ma non altrimenti. Cercare di ottenere qualcosa senza avere coscienza di ciò a cui appartiene è un vero furto mentale. Noi non possiamo rubare e prima ci renderemo conto di ciò, prima smetteremo di tentare di farlo. Quando smetteremo di tentare di rubare, cominceremo ad avere qualcosa di nostro. Ma rubare non è solo portar via qualcosa di materiale che non ci appartiene. Si può essere la persona più rispettabile di questo mondo che non penserebbe mai di rubare qualcosa. Puoi fingere d’essere molto istruito, quando non lo sei affatto o molto ricco, quando sei sull'orlo del fallimento.

C'è invece, chi non si preoccupa del denaro, ma è in ogni caso uno snob e parla di quel suo cugino, l'avvocato Tal dei Tali; egli pensa che una persona con un'alta posizione sociale valga di più di una con una posizione sociale inferiore e cosi finge, di averla, quando non ce l'ha affatto.

In altro modo, ancora si finge di aver fatto qualcosa di buono o di aver conosciuto personalmente, quello che ha compiuto la traversata della Manica. Il fatto di ingannare l'altra persona, alla lunga, non è la questione più importante.

Ciò che invece conta, è che noi danneggiamo la nostra anima, quando cerchiamo di rubare, ingannando solo noi stessi. Non si può prendere nulla di cui non abbiamo coscienza, ma quando l'abbiamo per diritto di coscienza, allora nessuno può portarcela via. Non possiamo fare nulla che sia in disaccordo con la coscienza in quel momento, però possiamo cambiare la nostra coscienza. Nessuno può fermarci. Possiamo andare al lavoro e cambiare la nostra coscienza attraverso la preghiera scientifica.

Così non appena sappiamo di poter cambiare la nostra coscienza, abbiamo la chiave della vita. Ora, la preghiera scientifica o cura spirituale è il cambiamento della coscienza, ritirando la nostra attenzione dall'aspetto esterno delle cose e concentrandoci invece, sulla verità spirituale. Lo si può fare leggendo la Bibbia o un altro libro spirituale, un inno o una poesia che ci aiuti in questo senso. Quando affermi qualcosa, devi affermare la presenza di Dio dentro di te. Questo è costruire la nuova coscienza e ciò significa che stai anche costruendo una nuova vita.

 

CAPITOLO III

I pensieri sono cose

 

"Non devi pronunciare il nome di Dio invano perché Dio non considererà senza colpa colui che pronunciò il suo nome invano" (Esodo 20:7).

Questo comandamento, non significa semplicemente non menzionare il nome di Dio, perché il nome di Dio non è semplicemente un suono, ma è la tua convinzione riguardo a Dio, ciò che credi Lui sia. Se dici, "La verità, è che è così vago, che in realtà non so cosa pensare di Dio". E questo è ciò che pensa molta gente. Allora questo pensiero condizionerà la tua vita, rendendola vaga, indistinta e indeterminata: è il tuo concetto della natura di Dio che fa la tua vita, determina ciò che sei, gli amici e i nemici che hai, la tua casa, i tuoi affari. È la cosa più importante che devi prendere in considerazione, perché ciò determina tutto il resto. La tua idea di Dio non è il nome che dai a Dio. Noi diciamo Dio, i Tedeschi dicono Gott, i Francesi dicono Dieu e così via; ma questi sono solo nomi.

Il contatto che Mosè ebbe con Dio non fu casuale ne improvviso. Egli era stato preparato a questo per molti anni.

Egli aveva avuto molte difficoltà e grandi colpe da superare. Per questo il cammino di Mosè è così incoraggiante per tutti noi; egli non era perfetto, quando si accinse al suo compito, ma seppe vincere tutte le sue colpe ed ebbe la rivelazione che Dio e l'uomo, sono una cosa sola.

Noi tutti possiamo avere questa conoscenza, ma essa deve diventare esperienza. E Mosè sapeva per esperienza, che Dio e l'uomo, sono una cosa sola e l'uomo e l'uomo sono una cosa sola.

La Bibbia inizia con le parole "All'inizio Dio"; le nostre difficoltà nella vita religiosa nascono dal fatto che noi pensiamo abitualmente "All'inizio Io", cioè "Io vengo prima di tutto il resto". Ciò è molto umano, ma in questo modo non possiamo avere la rivelazione che ebbe Mosè, anzi, ci mantiene esattamente dove siamo.

Quando Dio parlò a Mosè disse "Io sono Colui che È" e ancora, dirai ai figli d'Israele: "Io sono, mi ha mandato". Questa espressione detta nel nostro linguaggio limitato, è la natura di Dio. Non si può definire, perché ciò significherebbe limitare.

Se affermiamo che una cosa è rossa, ciò implica che non è né verde, né gialla.

Spinoza disse: "Definire Dio significa negarlo".

Molte teologie, fin dall'antichità, si sono rivelate in tentativi intellettuali umani di definire Dio. La loro intenzione era di fare ciò, in pratica essi analizzavano inconsciamente se stessi e scrivevano le loro caratteristiche nelle loro definizioni.

La Bibbia non cerca di fare ciò, Dio dice di se stesso: "IO SONO COLUI CHE È", il che significa, che Dio è un puro "Essere", incondizionato.

Dio non siede su un trono in paradiso. Questa è una figura, un'immagine.

Il vero nome di Dio per te, è la tua idea di Dio, non la mia, non quella che tuo padre e tua madre ti hanno insegnato, ma la tua idea di Dio, onesta e reale e non puoi averla invano. La domanda "Credi in Dio?" non ha senso finché non sai in che tipo di Dio credi. Solo allora può avere un significato.

Non c'è nessuno che non crede in qualcosa. Gli atei o i materialisti credono nelle leggi della natura. I marxisti, gli atei militanti del giorno d'oggi, credono pateticamente nelle leggi della natura. Semplicemente chiamano Dio la "natura", questa è la loro idea di Dio. Tutti credono in qualche Dio, anche coloro che non amano questa parola. E non puoi credere in un qualsiasi Dio senza avere il risultato di questo tuo concetto: se non sai chi può essere Dio, hai come risultato: una quantità d’idee confusione e indistinte.

Se credi che Dio è bontà, che Dio è amore, che Dio ha ogni potere, che Dio è intelligenza, le tue condizioni di vita miglioreranno. Molte difficoltà si attenueranno, tutto andrà secondo la sua logica, per il verso giusto. Se credi nell'intelligenza di Dio, ma non nella sua bontà, in un Dio che non ama, questa è la tua idea di Dio ed essa, non è invano. E ciò deve dare un risultato. Non sarai in grado di superare le difficoltà che troverai sulla tua strada e penserai: "Dio ha mandato queste difficoltà per un buon proposito e devo sopportarle".

Bene. Le sopporterai, ma non sarai in grado di vincerle. La tua idea di Dio non può essere invano. Essa deve essere in accordo con ciò che credi, non nominalmente o formalmente, ma in modo reale. Non penso che ci sia qualcuno che non limiti Dio in qualche suo aspetto e a causa di ciò, noi dobbiamo indi subirne le conseguenze e i limiti, perché non possiamo ritenere il nome di Dio invano.

Ma la gente ha di ciò una visione superficiale. Pensa che il nome di Dio non debba essere pronunciato come avveniva tra gli Ebrei. Questa è solo una pura superstizione, perché menzionare semplicemente un nome non ha un significato in un senso o nell'altro. Ciò che conta è il pensiero, è il fatto di non avere un'idea limitata di Dio. Se credi veramente che Dio è amore, intelligenza, vita e saggezza, e pensi a ciò che questo significa e veramente lo credi, avrai il risultato di questo tipo di Dio. Le tue condizioni miglioreranno con il passare dei giorni e degli anni, fin quando, "giungerà l'alba e le ombre voleranno via completamente", perché non puoi ritenere il nome di Dio invano

 

CAPITOLO IV 

 

Io sono Colui che È

 

"Io sono il Signore Dio tuo che ti ha portato fuori dall'Egitto, fuori dalla casa della schiavitù. Non avrai altro Dio all'infuori di me" (Esodo 20:2-3)

 

Questo è quello che è solito chiamare il primo Comandamento, ma era necessario giungervi in questo modo e, non cronologicamente, per avere un'idea più intelligente di ciò a cui servono i Comandamenti.

Consideriamo innanzi tutto, che la Bibbia va vista solo secondariamente come un libro storico. Essa significa soprattutto "Me stesso", io che la sto leggendo. La Bibbia non è altro che uno stato mentale; molte delle cose che vi sono scritte non sono mai accadute, sono semplicemente delle parabole, sono un'illustrazione di questo stato mentale. Il fatto che il popolo non potesse salire sul Monte Sinai per vedere Dio come fece Mosè, non significa che fosse inferiore, ma che se si vuole essere più vicini a Dio, bisogna prepararsi con la preghiera. Non possiamo forzare il nostro cammino con la forza di volontà perché essa è una contraffazione del potere di Dio e quando la utilizziamo per forzare il nostro cammino sulla montagna, portando con noi la nostra bassezza, ci creiamo solo delle difficoltà.

C’è stato annunciato che l'alto sacerdote può salire, ma questo non perché egli sia privilegiato, non significa che un particolare prete o sacerdote o vescovo ogni predicatore di verità o qualsiasi altro, ha più influenza su Dio di quella che hai tu. Se lo pensi, allora stai cercando un idolo. Questo errore è vecchio come le montagne e siamo portati a farlo, prima di tutto, perché siamo pigri mentalmente ed è più facile pensare che qualcun altro possa farlo per noi.

Secondariamente, perché ci sono sempre alcune persone che fingono di avere più potere di altre, perché amano pensare che sono importanti e questo le fa' sentire importanti. La verità è invece che non siamo tanto vicini a Dio, quanto ci porta la nostra coscienza e nessun adattamento esterno può fare ciò. Mosè riuscì ad attraversare le acque del Mar Rosso perché veramente lo credeva. Ma oggi noi abbiamo così poca fede in Dio, così poca fede nel potere della preghiera che non riusciamo a pensare che ciò sia vero. Ma Mosè portò la sua gente al di là del Mar Rosso con la forza del pensiero e riuscì a farlo, perché in quei giorni la gente credeva nella forza del pensiero. Oggi non lo crediamo, perché veniamo dall'era del materialismo e dell'ipocrisia.

Non c'è nessun trono in paradiso e se Dio potesse sedersi, significherebbe che ha delle gambe. Il trono è solo il simbolo del potere. Dio parlò a Mosè dal rogo ardente, ma ciò non vuol dire che Dio stesse un po' più in là e parlasse a Mosè da uomo a uomo. No, era la presenza di Dio attraverso Mosè, come Dio è attraverso di te, che gli insegnava queste cose.

Dio è "I0 S0N0 COLUI CHE È" e tu sei "Io Sono" e, tu crei il tuo destino, attraverso le cose che unisci a questo "Io Sono", perché questo è ciò che tu veramente credi di te stesso. Ma se hai paura, se provi gelosia, se ogni volta che parli con qualcuno non hai nessuna gentilezza e ancor più, se parli male di qualcuno quando non è presente, ricorda che stai accorciando e distruggendo la tua vita, stai rendendo il tuo corpo più sensibile al dolore. Al contrario, ogni volta che dici "Sono una cosa sola con Dio", stai migliorando la tua vita. Ogni volta che rifiuti di essere vinto dalla paura ed hai fiducia in Dio, allunghi la tua vita e creerai uno scudo contro ogni sofferenza.

 

CAPIT0L0 V

 

Non avrai altro Dio all'infuori di me

 

Sappiamo che i popoli primitivi si creavano DEI di tipo materiale, simili ad uomini o ad animali; dobbiamo però considerare i processi mentali dell'uomo primitivo e le sue semplici reazioni mentali, rispetto a ciò che lo circondava; possiamo capire cosi, che quando su di lui incombeva la paura e quando era pieno di ansia, era naturale per lui avvicinarsi a qualcosa al di fuori di se stesso (ricordiamo, per esempio, l'agnello d'oro).

In apparenza, sembra che oggi la gente non si crei immagini da adorare o oggetti di culto, ma se guardassimo un po' più in là ci accorgeremmo che ciò non è vero, che per ognuno di noi, oggi esistono idoli che noi stessi ci creiamo ed adoriamo. Tuttavia essi non sono così ovvi e così palpabili come gli dei antichi, ma ogni volta che noi diamo il potere a qualcos'altro all'infuori di Dio, noi ci stiamo creando degli idoli.

Non sto affermando che tu non debba ammirare o amare qualcosa, perché l'ammirazione e l'amore sono espressione di Dio. Quando vedi una bella statua o un bel tramonto, devi gioirne ed ammirarli, perché è la bellezza di Dio che splende attraverso di loro; non stai dando loro alcun potere.

Nella Bibbia si diceva alla gente di non considerare il sole, la luna o le stelle come oggetti di culto. Eppure anche noi lo facciamo oggi. Ho conosciuto persone che dicevano: "Avevo intenzione di rivolgermi ad un tale per un posto di lavoro, ma sarebbe stato inutile perché questo mese Saturno è contro di me".

Egli di ciò, ne ha fatto un idolo, ha attribuito potere ad un pianeta, a qualcosa al di fuori di sé. Spesso facciamo un culto di noi stessi e non mi riferisco alla vanità. Accade anche questo, ma spesso la gente fa culto di sé disprezzandosi. Tu puoi essere e fare qualcosa di buono ed è ciò che Dio vuole che tu faccia. Ma se affermi che non puoi, che non ne sei capace, dici anche: "Io sono così importante, che Dio non può fare ciò che vuole con me, può fare ogni altra cosa, ma quando si tratta di me, non può fare nulla".

Ci sono poi altri tipi di persone, gli egoisti e coloro che hanno una considerazione troppo alta di se stessi. A questo proposito Samuel Wilbeforce, uomo eminente vissuto nel periodo vittoriano, era solito raccontare questa storia: "Gli capitò una notte, alcuni anni prima della sua conversione, di concentrarsi sul pensiero della malvagità e della perfidia del mondo, dei cattivi che lo circondavano così diversi da lui; pensava così che Dio, li avrebbe sicuramente puniti. Così decise di rimanere sveglio tutta la notte per trovare un modo di salvare il mondo dal triste destino che lo attendeva, il modo di convincere Dio a non distruggerlo.

Continuò cosi il racconto dicendo, che nel mezzo della notte senti Dio che gli parlava in questo modo: 'Vai a letto ora Sam, mi incaricherò io di pensare all'universo per il resto della notte". Egli si era dunque creato un'immagine di sé troppo alta, ancora più alta di quella che aveva di Dio e questo significa fare di sé stessi, un idolo. E come dice la Bibbia, se dai potere a qualcos'altro che non sia Dio, tu hai perso Dio completamente.

 

CAPITOLO VI 

 

Non dire falsa testimonianza

 

Questo, è forse uno dei più importanti comandamenti per la nostra vita, se ne comprendiamo il vero significato. Il suo significato più ovvio è molto importante, anche se non è che l'inizio: penso, che ce l'abbiano insegnato fin da bambini: "Non dire che Tommaso ha preso il dolce quando invece l'hai preso tu e non dire che l'hai preso tu per coprire lui". È molto importante rispettare questo comandamento; se tu menti nei riguardi di un'altra persona, qualcun' altro mentirà su di te.

I pettegolezzi e le bugie che si raccontano hanno causato un'infinita serie d’ingiustizie e di sofferenze nel mondo. Ogni persona che cammina sulla via dello spirito, che desidera un mondo migliore, non si perde ovviamente in pettegolezzi. Ricorda che la persona che li ascolta è in torto, ne’più e ne’meno, di colei che li dice. Se non ci fossero gli ascoltatori, non esisterebbero i pettegoli.

Ora, queste cose, non sono che il significato superficiale di questo comandamento. Il significato reale e fondamentale è che tu esprimi sempre ciò che sei. Non puoi essere una cosa ed esprimerne un'altra. Una volta possiamo mentire su qualcuno, un'altra volta su qualcun' altro, un'altra volta su noi stessi, ma alla fine, ciò che siamo veramente verrà fuori e le persone sensibili ci giudicheranno per ciò che siamo veramente. Così, "non devi dire falsa testimonianza" significa che "non puoi". Il nostro dovere è di testimoniare la verità dell'Essere, cioè la gioia la salute, l'armonia e la libertà. Noi testimoniamo ciò? In realtà nessuno lo fa completamente.

Tutti abbiamo i nostri limiti, le nostre difficoltà, i nostri difetti di carattere. Cosi ognuno di noi porta falsa testimonianza perché abbiamo tutti molti problemi; abbiamo limitazioni mentali e gli uomini non realizzano che il 5% delle loro effettive possibilità. Non c'è nessuno che non può fare qualcosa di molto più bello di ciò che abbia mai sognato, ma non lo fa, perché non vuole cercare in se stesso la fiducia e la determinazione che lo sosterrebbero: Egli porta falsa testimonianza. La vera testimonianza è la vera espressione dell'uomo di Dio; porterai vera testimonianza, quando la tua anima sarà rigenerata. Cos'è la rigenerazione? Generazione significa creazione, rigenerazione significa ricreazione, significa creare un corpo e un'anima nuovi.

Lo scopo dell'insegnamento di Cristo è la rigenerazione. Chiunque perda ciò, perde il messaggio di Gesù Cristo. Purtroppo molte persone pensano di possedere qualcosa e in realtà non la posseggono affatto; accadde, ad esempio, a un Vescovo che viaggiava in Africa. Egli si fermò un giorno in un villaggio del Congo, per battezzare coloro che erano stati apparentemente convertiti al cristianesimo. Egli fece alcune domande di catechismo agli indigeni che risposero perfettamente. Il Vescovo ne fu molto contento, ma durante la notte fu svegliato da un odore di carne bruciata e dallo scintillio di un fuoco. Uscì dalla tenda e vide un gran falò e gli indigeni che stavano sacrificando due piccioni al dio bianco che li aveva appena battezzati. Si può così comprendere, quanto loro avevano assorbito di ciò che era stato insegnato loro.

Molti di noi, sono allo stesso modo, lontani dall'insegnamento di Cristo, perché trascurano la rigenerazione che, non significa morire in odore di santità, né essere seppelliti dopo un bel funerale in Chiesa. Rigenerazione significa costruzione di un'anima nuova, non la correzione di quella vecchia. Niente che tu possa fare al tuo corpo lo può cambiare fondamentalmente, soltanto cambiando la tua anima cambierai anche il tuo corpo, perché esso è l'espressione visibile dell'anima. Io raccomando sempre di essere ragionevoli, riguardo a diete ed esercizi vari.

Penso che dovremmo mangiare in accordo con le migliori conoscenze dietetiche del mondo d'oggi, che dovremmo fare esercizi adatti a mantenerci in salute; penso che farsi un bagno, spalancare le finestre e respirare aria fresca siano ottime abitudini; tuttavia, nessuna di queste cose può rigenerarti; nessuna può fare di te un uomo o una donna nuovi. La rigenerazione va di là dall’apparenza esterna, perché essa inizia dalla nostra anima, non da qualcosa del mondo esterno. Occorre prima di tutto smettere di pensare in modo negativo e di parlare, in modo critico.

Forse non avrai successo immediato perché le tue abitudini sono ben radicate. Per esempio: un uomo che ha il vizio di bere, può darsi che non smetta subito, ma deve provarci. È necessario un processo di purificazione. Non è facile, ma se noi riconosciamo che siamo pieni d’imperfezioni, magari molto serie e pensiamo che con l'aiuto di Dio potremo eliminarle, allora Dio ci aiuterà a farlo. Così rigenerazione significa realizzare la nostra unione con Dio, rivedere le nostre idee su tutte le cose, senza dimenticare nulla. Probabilmente siamo portati a pensare al diavolo come ad una persona con tanto di coda e di corna, vestito di rosso.

Bene, ora rivediamo quest’idea impropria. Il diavolo è in realtà la nostra paura, il nostro dubbio, il nostro egoismo. Correggi la tua idea di Dio come un grande uomo su nel cielo; correggi la tua idea sulla Bibbia e sugli uomini, sulle amicizie, sul tempo. Ricorda che Dio, è fuori del calendario e che tu dimori nell'eternità.

Ciò è veramente portare testimonianza vera, è quando portiamo testimonianza vera al nostro prossimo di ciò che siamo noi, cambieremo anche lui. Nessuno può rinnovarsi senza aiutare il resto del mondo a fare altrettanto. Così porterai vera testimonianza al tuo prossimo. Questa è la tua verità. Tu sei un essere divino, non qualcosa di limitato, che pesa tanto, che è alto tanto. Non sei mai nato e non morirai mai. Vivi nell'eternità. Sei uno con Dio e potenzialmente esprimi ogni qualità di Dio. Quando noi veramente "avremo appreso" queste cose, potremo portare vera testimonianza.

 

CAPIT0L0 VII

 

Non uccidere (Esodo 20:13)

 

Questo comandamento "Non devi uccidere" è realmente un'espressione della legge cosmica, "Tu non puoi uccidere". Noi cerchiamo sempre di uccidere, non la gente naturalmente. Tuttavia questo comandamento esiste per annunciarci che non possiamo uccidere e per farci pensare che uccidere, significa ingannare noi stessi e creare dolore. Non puoi uccidere. Nessuno può uccidere te, nessuno può uccidere il tuo carattere, né la pace della tua mente, né i tuoi affari, né la tua reputazione o qualcosa che sia tuo. Nessun uomo e nessuna donna furono mai distrutti dall'esterno. Non devi aver paura dei tuoi nemici, se ne hai, essi non hanno alcun potere su di te, nessuno ne ha, tranne te stesso.

Nessun partito politico, nessuna Chiesa fu mai uccisa dall'esterno. Anzi è stato detto che il sangue dei martiri è la sede della chiesa; più una chiesa è perseguitata più si rinforza. Eppure molte religioni sono morte, pensiamo ad esempio a quella egiziana, la più grande chiesa del mondo, la più potente, la più organizzata e tutti pensavano "Durerà per sempre". Dov'è ora? Lo stesso accadde alla religione babilonese. La gente diceva: "Questa è la verità. Durerà per sempre".

Eppure, nessuna di queste religioni fu uccisa dall'esterno. So quante persone perdono la loro vita pensando di essere colpite dall'esterno o danneggiate da altre persone, credendo che avrebbero potuto essere migliori se non fosse stato per gli altri. Finché la gente la penserà in questo modo non otterrà mai nulla, non progredirà mai. Solo quando si riesce a pensare che nessuno può colpirci dal l'esterno allora si potranno superare tutti gli errori, si potrà fare ed essere tutto ciò che si vuole.

Sai che se uccidi un uomo in realtà non lo uccidi: egli è più vivo che mai; a volte un uomo è più vivo nella morte di quanto lo fosse mai stato in vita. Non puoi uccidere. La vita continua. In altro modo c'è chi cerca di uccidere se stesso dicendo "Ma che scopo c'è?" In realtà sta cercando di uccidere la sua anima, ma non lo può fare. Ora il modo, per permettere alla tua vita di vivere e di crescere e di moltiplicarsi è di cercare la coscienza di Cristo, che all'inizio, non è una qualche esperienza mistica o meravigliosa; almeno non all'inizio, ma ciò può accadere dopo.

L'inizio di una vita nella coscienza di Cristo è ciò che la Bibbia chiama un cuore umile e veramente pentito, è il cuore umile che trova Dio, è il cuore che pensa: "So che non posso trovare Dio se credo d’essere importante. Se penso che io, con le mie limitazioni e con la mia debolezza, posso fare a meno di Dio, m'allontano da Lui, perché do importanza a me stesso. Se ho qualche risentimento contro le altre persone, se vorrei vedere qualcuno punito, allora sto rifiutando Dio.

Se penso che qualcosa possa essere più importante della ricerca di Dio, otterrò probabilmente ciò che voglio e ciò mi distruggerà. Ora noi abbiamo la nostra libera volontà, possiamo creare il nostro destino e, se noi permettiamo a noi stessi di pensare che qualcosa nel mondo ci possa offrire di più che un solo momento di contatto con Dio, otterremo ciò che vogliamo, ma perderemo Dio. Questa è una delle semplici verità che la Bibbia insegna. È così semplice che noi la dimentichiamo e quasi non la comprendiamo: realizzare il nostro contatto con Dio ci risana dalla nostra debolezza e ci dà potere. Questo è il primo passo verso la libertà, e non n’esiste un altro

 

CAPITOLO VIII

 

Onora il padre e la madre (Esodo 20:12)

 

Il primo significato di questo comandamento, come del resto di tutti quelli analizzati finora, è il più ovvio, il più appariscente: rispetta e onora i tuoi genitori per nessun'altra ragione che quella che essi, sono tuo padre e tua madre. Se loro sono genitori meravigliosi, tu li rispetti e li ammiri e li rispetti per questo, ma allo stesso modo li devi ammirare e rispettare perché sono i tuoi genitori. Li devi rispettare, anche se hanno delle colpe.

Quando questo comandamento dice: "Onora il padre e la madre", esso indica due poli, il maschio e la femmina, perché la polarità è la forza motrice dell'universo. La polarità è sempre presente. Ecco perché Dio è spesso descritto come una Trinità. Dio è uno, ma se quest’uno fosse indifferenziato, non ci sarebbe alcun’espressione. Per ottenere l'attività, devi avere i due poli e questi due poli, per mezzo della loro interazione producono una terza cosa. C'è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Anche se Dio differenzia se stesso attraverso questo principio di polarità, Egli è uno.

Così, quando questo comandamento c’indica di onorare il padre e la madre, ci vuol dire di riconoscere Dio come la sola Causa, la sola Presenza ed il solo Potere. Se diamo potere a qualcos'altro, per esempio al calendario e diciamo: "Beh, sai alla mia età" oppure "Se avessi saputo a trent’anni che…", allora non stiamo onorando il padre e la madre, diamo invece potere al tempo e tutti sanno che ciò che chiamiamo tempo, non è altro che un'illusione. Credere nel tempo e credere nel potere della materia, ci rende vecchi e alla lunga ci uccide. Ora Dio è Padre e Madre. I nostri genitori non sono altro che genitori adottivi. Se i genitori guardassero se stessi in questa vera luce, sarebbero genitori migliori e avrebbero figli migliori e le cose per entrambi sarebbero molto più facili.

Non possiamo dare potere alle condizioni esterne, qualunque esse siano, perché questa è idolatria. Voi dite "Supponiamo che di lunedì un uomo sia condannato a un mese di prigione. Il lunedì lo mettono in prigione; martedì egli è in prigione, mercoledì è in prigione. Non è questo il risultato di ciò che accadde il lunedì?" No, non lo è. Ciò che è stato sentenziato il lunedì è l'apparenza esterna del pensiero dell'uomo che l'ha portato ad infrangere la legge. Le sue condizioni al mercoledì sono la materializzazione delle sue condizioni allora. Se lui o qualcuno per lui potesse cambiare la sua mentalità, al Mercoledì egli sarebbe rilasciato.

So che al mondo ciò sembra una pazzia, ma dopo tutto, se Dio è la sola Causa e il solo Potere, il mondo, che è costruito sulla credenza che esistono altre cause, deve essere pazzo e lo è. Il mondo non è sano; la ragione per cui si combattono guerre nel mondo non è nient'altro che la credenza in altre cause, piuttosto che in una sola. Non ci dovrebbe essere nessuna guerra. C'è abbastanza per tutti a questo mondo. Ciascuno di noi ha accesso ad infinite possibilità senza doverne prendere dal vicino. Non esiste nessun problema che non possa essere risolto rendendosi conto che esiste solo Una Causa. Questa "Una Causa" agisce attraverso di te nel tuo pensiero.

Tu sei un essere mentale, un pensatore. La parola uomo significa "essere pensante". Tu sei un pensatore prima di essere uno che agisce, perché ciò che fai è solo ciò che pensi. Noi non amiamo affrontare questa realtà perché può essere imbarazzante. Ci piace pensare che siamo brave persone, ma ogni tanto facciamo cose che non sono poi cosi edificanti, eppure ci piace pensare che siamo brave persone tutto sommato. No, non lo possiamo essere perché l'azione è solo l'espressione: esiste ma del pensiero. La legge della polarità che ho esposto in questo capitolo, è una delle leggi cosmiche che sono vere nella stella più lontana e al di là della più lontana nebulosa e in tutti i pianeti, fino al trono di Dio.

Per esempio, non si può avere un motore elettrico e una dinamo senza un'armatura e un campo magnetico. Deve esistere la polarità. Nella materia inorganica devono esserci il protone e l'elettrone e nel mondo organico devono esserci il maschio e la femmina. Ecco cosa è il sesso, polarità organica. Naturalmente il mondo pensa al sesso solo sul piano fisico, ma il nostro corpo è solo l'espressione, la facciata esterna del nostro sviluppo intellettuale e spirituale. Purtroppo la razza umana è poco consapevole del bisogno che ha di pensare, di usare il suo intelletto. Mentre il sentimento, cioè lo stormo dei nostri pensieri, si impone al nostro agire.

Supponi di essere arrabbiato con qualcuno. Questo è un sentimento intenso, però il sentimento della rabbia è distruttivo. Se invece pensiamo: "Questa persona si è comportata male, ha imbrogliato me o qualcun altro, mi ha derubato, ma non ho nessuna intenzione di arrabbiarmi, mi dispiace per ciò che è accaduto, ecc.." anche questo è, allo stesso modo, un sentimento negativo perché è un sentimento represso.

Così, non cercare di reprimerlo in questo modo ma cambiarlo in qualcosa di positivo. Prova a pensare: "Ciò è troppo brutto da parte di questa persona, ma grazie a Dio non sono stato io a commettere queste cose. Posso ringraziare Dio che egli mi abbia derubato e non che io abbia derubato lui Ora egli ha bisogno d’aiuto, è un essere umano, un figlio di Dio come me. Se fossi stato nei suoi panni forse avrei fatto la stessa cosa o forse peggio. Così cercherò di aiutarlo invece di odiarlo. Cambierò la mia rabbia in amore". Esiste solo un'emozione: se usata in un modo è odio, nell'altro è amore. Non n’esiste un terzo. Se tu vedi Cristo in lui hai aiutato te stesso e forse hai cambiato il tuo prossimo.

 

CAPIT0LO IX

 

Non desiderare...

 

"Non desiderare la casa del tuo prossimo, non sua moglie, non il suo servo, o la sua serva, né il suo bue o il suo asino, né qualcosa che sia del tuo prossimo" (Esodo 20:17)

"Non commettere adulterio" (Esodo 20: 14)

 

Questi comandamenti ci sono stati dati divisi, ma li voglio considerare insieme perché sono due aspetti della stessa cosa. Non commettere adulterio significa ciò che dice. Non commettere adulterio è di fondamentale importanza, perché su ciò è fondata la santità della famiglia, ma naturalmente in questo Comandamento c'è assai di più di ciò che è detto espressamente.

Ricordiamo che uno dei simboli più comuni e più usati dagli Ebrei era l'adulterio come idolatria. Nel Vecchio Testamento, queste due parole, simbolicamente, sono quasi sempre intercambiabili. L'adorazione di falsi DEI era descritta come adulterio; l'anima era concepita come la donna e Dio come il marito e quando un uomo o una donna adoravano un falso dio, erano descritti come adulteri.

Tuttavia, l'idea fondamentale di questo comandamento ora, come allora, è di avere un Dio. Per noi soprattutto significa non dare potere alle cose esterne, dicendo: "La preghiera non può aiutarmi in questo perché così e così"; "non posso fare questo perché sono troppo vecchio" oppure "non ho soldi o influenza" o qualunque altra cosa; è il modo moderno di essere infedeli a Dio.

Pensiamo ora all'altro Comandamento, sul desiderare ciò che non è nostro. Molte persone hanno pensato che questo comandamento fosse simile al "Non rubare", ma è una cosa diversa. La maggior parte dei mali nel mondo è causata da questo desiderio, da questo volere qualcosa che non ci appartiene.

Cos'è la gelosia, cos'è l'invidia? Non è forse ancora questo desiderio? Se vedi qualcosa che qualcun' altro ha e ti piace e anche tu vorresti averlo, ciò è bello, ma non volerlo portare via a lui e non odiarlo perché egli lo Possiede e tu No.

Dopo tutto, nessuno ha qualcosa che non viene direttamente da Dio. Ciò che Dio ci dà è infinito e Dio può dare a te ciò che il tuo prossimo già possiede, se avrai la coscienza dell'infinita potenza di Dio. Eppure, questo desiderio, questa bramosia, porta all'aggressione, al furto, al delitto, ma ciò non è il peggio; il peggio è che esso intacca l'anima dell'uomo.

Anche se il tuo desiderio non ti conduce mai a prendere qualcosa che non ti appartiene, in definitiva corrompe la tua anima, ti allontana da Dio. Perché? Perché questo desiderio significa che non comprendi la legge dell'Essere. Non capisci che tu non puoi rubare. Non capisci che ciò che si ottiene e ciò che perdi è l'espressione della tua coscienza. Infine capisci che non puoi essere salvato.

Fin quando gli uomini, non capiranno che nulla potrà mai accadere loro tranne ciò che è in accordo con il loro stato di coscienza, essi non possederanno la chiave della vita e non potranno essere salvati. Così se il desiderio in se stesso, sia una cosa cattiva o no, il fatto è che desiderare significa che stiamo perdendo la chiave della vita.

Così, quando vedi qualcuno che possiede qualcosa che ti piace molto, sappi che ciò è bello, ammiralo, ma dì a te stesso: "Io sono in contatto con la Fonte di ciò. La bella casa che egli possiede, il suo matrimonio felice, la sua meravigliosa posizione… io sono in contatto con la Fonte, con l'Origine di ciò che egli ha. Ciò che Dio ci dà è inesauribile ed io posso avere lo stesso e di più di così".

E sarà sicuramente di più, perché ciò che si adatta al tuo prossimo non si adatta a te perfettamente. Se tu porti via a lui qualcosa, essa non andrebbe bene per te, ma ciò che ottieni da Dio ti si adatterà perfettamente. Mosè conosceva tutte queste cose. E se noi le intendessimo nel modo in cui le intendeva Mosè, senza essere gretti o pedanti, ma considerando il loro significato spirituale, allora noi possederemmo le chiavi della vita

 

CAPITOLO X

 

Ricorda il giorno del Sabato

 

"Ricorda il giorno del Sabato, consideralo santo. Per sei giorni compi il tuo lavoro, e concludilo: ma il settimo giorno è il giorno del Signore tuo Dio: in esso non dovrai fare nessun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che è in casa tua. In sei giorni Dio creò il cielo e la terra, il mare e tutto ciò che è in esso e il settimo giorno si riposò e per ciò, Egli benedì il Sabato e lo santificò" (Esodo: 20:8,11)

 

Siamo giunti alla fine del nostro studio sui comandamenti e, siamo arrivati a questo comandamento sul giorno del Sabato. L'ho lasciato alla fine perché è forse quello più frainteso o forse quello meno inteso. Sono sicuro che alcuni di voi ne resteranno scioccati. Lo spero. Penso che un sermone in cui nessuno rimane scioccato è un’opportunità persa, finché non siamo colpiti, al di là del nostro compiacimento, non saremo mai pronti per una nuova interpretazione.

Questo comandamento fu dato alla gente al tempo della partenza dall'Egitto e superficialmente, significa ciò che dice per quel tempo. Il comandamento non fu dato solo a Mosè o ai leaders della sua gente, ma a tutti, compresi gli schiavi; così tra le altre cose, esso insegna la santità di ogni individuo, di qualunque classe sociale egli sia. Ma questo comandamento non deve essere preso alla lettera come accadde ai tempi di Gesù.

Infatti, col passare dei secoli, questa legge si era tanto radicata nel popolo d'Israele, che quando Gesù Cristo guarì di sabato un uomo terribilmente malato, fu biasimato da coloro che lo odiavano e dagli ipocriti perché non rispettava la legge di Mosè. Gesù disse: "Mosè disse così e così, ma io vi dico.." e la gente rispose: "No! Mosè disse tutto e non c'è nulla da aggiungere o da sottrarre da ciò che egli disse". Ma Gesù non la pensava per nulla così. Mosè disse; "ma io vi dico...". In particolare Egli affermò che la rigida "legge del Sabato" dai tempi di Mosè ad allora, era diventata una pura e semplice superstizione.

Ma allora cosa significa in realtà questo comandamento? Come tutti i comandamenti, quando li analizziamo, è un ammaestramento alla verità metafisica ed alla preghiera scientifica. Per preghiera scientifica intendiamo il vedere la presenza di Dio in ogni luogo, particolarmente, dove sembra esistere l'errore, costruendo il pensiero esatto riguardo a ciò che sembrerebbe un errore. Il modo per cambiare il nostro pensiero riguardo a qualcosa, è di considerare questo pensiero nelle nostre preghiere ricordando a noi stessi l'onnipresenza di Dio.

Rendi chiaro il tuo pensiero, renditi conto che Dio è presente dove sembra esistere la preoccupazione e il dolore. I pensieri estranei che s’intromettono estranei a Dio e alla Verità, come i pensieri di paura, di dubbio, d’opposizione, di competizione e così via, devono essere soppiantati dal pensiero della bontà e dell'amore di Dio. Ricordati che Dio può e veramente soddisfa ogni tuo bisogno. Dove esistono la paura ed il dubbio, Egli porta la fede, dove c'è mancanza Egli porta l'abbondanza e così via. Costruisci la tua nuova coscienza in questo modo. Questo è il giorno del Sabato. In ogni tipo di lavoro mentale che tu fai, devi avere un Sabato.

Ora, per giungere a questo studio puoi impiegare un anno oppure dieci secondi, ma sempre i sette giorni della creazione sono il tempo che occorre per creare una nuova condizione nella tua vita. Ora il significato mistico del sette è la perfezione personale. Tutti i numeri nella Bibbia hanno un significato mistico e non profetico. La Bibbia non dà la profezia di ciò che deve accadere alla razza umana, perché ciò significherebbe che non abbiamo libera volontà e allora la preghiera non significherebbe nulla. Dunque il settimo giorno non è altro che un momento, un'ora, un giorno o un anno, in cui porre in serbo un tempo per Dio in accordo con il nostro bisogno personale.

Qualunque persona, sa che il mondo non fu costruito in sei giorni da un vecchio, con tanto di barba, che il settimo giorno si riposa come un essere umano. Questa è un'interpretazione letteraria. Ovviamente non vera. I sette giorni della Genesi sono allegorie. Il mondo è ciò che noi abbiamo creato col nostro pensiero. Non fu fatto da Dio in sei giorni.

Ora, per compiere qualunque lavoro si ha bisogno del Sabato. Se non lasci sola una cosa dopo averla fatta, essa non può crescere. Ad esempio: se prepari una torta, prepari gli ingredienti: farina, zucchero, lievito e ciò che occorre e li metti insieme. Hai fatto la torta. Questi sono i sei giorni. Poi la metti in forno e la lasci a cuocere. Le persone inesperte continuano ad aprire il forno e, ben sappiamo... rovinano il dolce. Lo stesso è per qualunque altra attività. C'è un tempo per il lavoro ed un tempo per il riposo.

Vidi una volta un caso molto interessante a Londra. Una ragazza che aveva una specie di ciste sulla fronte, molto brutta a vedersi, fu convinta da un uomo, che aveva lo straordinario potere di convincere le persone, che Dio può fare in noi qualunque cosa, che quella brutta ciste poteva sparire. Ebbene, la rividi tre giorni dopo ed essa era sparita senza che fosse stata fatta alcuna cura. Lo vidi con i miei occhi. Non si trattava di una ragazza colta, né molto brillante, ma onesta e semplice di cuore. Ciò che è importante è che non aveva un orgoglio intellettuale né spirituale. Era solo semplice di cuore ed è da queste persone che Dio viene.

Non c'è nulla che ci allontana così tanto da Dio, come l'essere troppo brillanti. L'uomo più saggio che esista, il più istruito, può guarire come è accaduto a quella ragazza, basta che sia aperto e semplice come lei.

Purtroppo accade spesso che la conoscenza sia pericolosa, perché pensiamo di sapere troppo per saperne di più. Ma se vogliamo incontrarci con Dio, dobbiamo seguire le regole di Cristo.

Egli disse che per entrare nel Regno di Dio dobbiamo essere come bambini. Gesù era più saggio di qualunque altro uomo vissuto prima o dopo di Lui, ma non aveva un orgoglio intellettuale, né tanto meno spirituale. Con le sue preghiere arrivava direttamente a Dio. C'era in Lui una semplice e fanciullesca qualità e nello stesso tempo, un’immensa profondità di pensiero. Gesù amò il genere umano più di tutte le persone che siano mai vissute.

Mi chiedo, quando l'umanità imparerà la lezione, che il segreto della vita eterna è nell'amore divino. Non esiste nulla più grande di ciò. Il suo cuore era pieno d'amore, per questo non aveva paura. Anche per noi, la via più breve per giungere a Dio, è riempire il nostro cuore d'amore, svuotandolo da tutte le nostre paure. La preghiera più potente è la preghiera di chi ha più amore nel suo cuore e crede che Dio sia presente in ogni cosa. È veramente Dio, esiste dappertutto e in tutte le cose e ogni cosa che esiste è l'espressione di Dio; non il male, però, perché il male non esiste nella realtà.

Il male sono le nostre false credenze e le anomale interpretazioni riguardo a Dio e al suo modo di manifestarsi. La Nona Sinfonia è l'espressione di Beethoven. Se qualcuno la suona in modo sbagliato non altera la sinfonia, ma ha di essa un'interpretazione sbagliata. Il giorno che ti renderai conto che non esiste il sacro ed il profano, ma che ogni cosa è sacra perché è espressione di Dio, allora ogni giorno sarà per te il giorno del Sabato; e capirai cosa significava la frase di Dio a Mosè: "La terra sulla quale ti trovi è terra santa".

Ti renderai conto che un tempio o una chiesa, sono una costruzione convenzionale nella quale le persone possono adorare Dio insieme. Dio è presente in ogni luogo e questo è il più profondo significato del giorno del Sabato. Per coloro che capiscono l'insegnamento metafisico è sempre il Giorno del Sabato e la terra cui si trovano, è terra santa.

 

CAPITOLO XI

 

Atti degli Apostoli 19: 1 - 41

 

Ora rivediamo ciò che abbiamo considerato sui dieci Comandamenti, perché capire ciò che è espresso in essi, significa trovare la soluzione ad ogni problema, non importa che problema sia. Nella forma in cui essi ci sono dati, i dieci comandamenti costituiscono la carta nautica nel mare della vita. Ebbene, il Primo Comandamento dice: Io sono il Signore tuo Dio, non avrai altro Dio all'infuori di Me".

Questo è il primo e sai che l'inizio è sempre metà della battaglia. Cerca sempre di iniziare bene e se riesci getta via tutto e inizia da capo; ogni difficoltà nasce dall'aver infranto il Primo Comandamento perché esso riassume gli altri dieci. Alcune persone dicono di credere in Dio, ma pensano che nulla possa derivare da Lui e anche che non è bello aspettarsi qualcosa da Lui. Essi credono che coloro che si aspettano da Dio la guarigione, il pagamento dell'affitto, il pane garantito o qualunque altra cosa, sono molto volgari.

Ma la Bibbia non è d'accordo con loro. Al contrario afferma: "Io sono il Signore tuo Dio, che fa le cose, Che si prende cura di te, Che ti ha portato fuori dell’Egitto e fuori dalla casa della schiavitù" e dice ancora: "Non avrai altro Dio all'infuori di Me". In altro modo si può affermare che la Bibbia ci avverte di guardarci intorno e renderci conto se stiamo facendo un idolo di qualcosa e ancora: "Non t’inchinerai davanti a nessun idolo, né lo adorerai".

E ricorda che quando permetti a qualcosa di intimorirti, tu ti stai inchinando davanti a lei. Quindi la Bibbia continua e dice: "Non nominare il nome di Dio invano". Ora la gente pensa di nominare il nome di Dio invano, solo quando usa il Suo nome. Effettivamente tu usi il nome di Dio ogni volta che credi in qualcosa. Ciò in cui credi veramente, è il tuo Dio e lo esprimi come Dio. Questa è la tua idea di Dio. Se credi in qualche limitazione, tu limiti Dio, affermi che Dio è limitato. Ora, in qualunque cosa tu creda, essa ti accadrà, non le cose in cui pensi di dover credere, non le cose che dici, ma è ciò in cui credi veramente che ti accada. Non possiamo pronunciare il nome di Dio invano. Non possiamo credere in una cosa e far si che essa non ci accada; questo non possiamo evitarlo. Quindi è importante che tu creda nella bontà, nella pietà, nell'amore e nell'onnipresenza di Dio.

E la Bibbia continua: "Ricorda di santificare le feste, considera santo il giorno del Sabato". Noi non dobbiamo fare della Domenica, che ovviamente, nel nostro caso è il giorno festivo (N.d.T.), una superstizione. Non voglio dire che non sia una cosa positiva avere un giorno libero alla settimana, non voglio abolire la Domenica; ringraziamo Dio per la Domenica. Non comportiamoci come i Puritani del diciannovesimo secolo, che avevano fatto della Domenica, una superstizione: essi rifiutavano di fare qualunque cosa in questo giorno, perché agli antichi Ebrei era stato detto di non fare alcun lavoro il "Sabato".

Ma allora se avessero veramente preso alla lettera il "Sabato", essi avrebbero dovuto mangiare il cibo puro e così via. Il vero significato di questo comandamento è l'insegnamento alla preghiera, perché questa è l'unica cosa che importa.

Non esiste nient'altro che conti. Dici: "Posso fare altre cose e posso mangiare e bere, comprare e vendere e così via". No, questi sono i tuoi atti. Essi sono solo l'espressione del tuo carattere. Ma la preghiera è qualcosa di diverso, è qualcosa che ti cambia. Tu devi fare ciò che sei e tutto ciò che fai, oltre alla preghiera, è recitare questa parte. Se sei onesto non puoi rubare, ma se sei una persona dalle dita agili e vedi un'opportunità non sai resistere, perché fai ciò che sei. Se sei gentile di cuore, dirai e farai le cose al momento opportuno, ma se sei una persona meschina non resisterai a dire qualcosa che può fare del male. Devi dire o fare ciò che sei, eccetto per la preghiera e allora ciò ti cambierà.

Se il ladro prega diventa onesto e non può rubare. Così la preghiera e l’unica attività e la grandezza della preghiera, è pregare la preghiera. Questo è adempiere al Sabato e quando verrà domani, prega ancora se è necessario. Non dire "Per oggi basta, domani farò un altro tentativo", perché ciò significa che la preghiera che hai appena concluso non era abbastanza buona e tu, non avevi fiducia in essa. È come un uomo che prega perché ci sia bel tempo e poi esce con l'ombrello pensando: "Caso mai piovesse". Prega e credi che la preghiera andrà a buon fine.

La Bibbia continua dicendo: "Onora tuo padre e tua madre, che i loro giorni possano essere lunghi sulla terra". Conosciamo il significato, l'intelletto e le emozioni devono essere bilanciati in noi. "La terra" nella Bibbia è la manifestazione. Avere lunga vita sulla terra significa avere potere su ciò che ci circonda. Significa che puoi guarire il tuo corpo e quello degli altri; controllare i tuoi affari, rendere felice la tua casa e così via, ma per fare ciò, devi acquisire l'equilibrio tra la conoscenza ed il sentimento.

Ora la parte della conoscenza è, per molte persone, la più facile. La conoscenza significa capire che Dio è l'unico potere e che se si dà potere a qualcosa che non sia Dio, si limita Dio stesso. Se dici: "Non si può guarire quest'uomo, è troppo vecchio" questo è negare Dio. Dio non è limitato dalle condizioni. Per noi non deve mai essere troppo tardi, perché Dio è fuori dal tempo. Solo sapendo ciò noi possediamo la conoscenza.

Ciò che manca a molti di noi, è invece la parte di sentimento equamente bilanciata con quella della conoscenza. Più il nostro sentimento è grande, più la nostra natura emotiva è forte. Se lanci i tuoi sentimenti verso la bontà, cioè verso l'Amore Divino, allora credi in te stesso, credi nell'armonia, credi nel futuro e di conseguenza sarai estraneo ad ogni difficoltà. Tuttavia, troppo spesso la natura umana lancia il sentimento nella direzione sbagliata, la direzione dei "ma" e dei "se", dei dubbi e delle paure e ovviamente soffre.

Così, se elimini una di queste due parti, non onori tuo padre e tua madre e non hai alcun potere nella preghiera.

Continuando la Bibbia dice che non possiamo uccidere. La coscienza deve esprimersi per quella che è, buona o cattiva e non puoi ucciderla dall'esterno. Puoi cambiare la tua coscienza con la preghiera, ma non puoi ucciderla. Questa è la chiave per cambiare le nostre vite verso il meglio. Possiamo portare nelle nostre vite la bontà, lavorando prima nella nostra coscienza e cambiarla, per mezzo della preghiera e della meditazione.

Abbiamo letto ancora nella Bibbia "Non commettere adulterio" e questo comandamento è essenziale, anche nel SUO significato superficiale, perché consacra la santità della famiglia.

Poi abbiamo visto il comandamento "Non rubare", perché non puoi avere ciò che non ti appartiene per diritto di coscienza. Se ruberai qualcosa, esso ti causerà dolore e sofferenza. Nello stesso modo nessuno può rubare a te ciò che ti appartiene per diritto di coscienza. Ogni bene che tu desideri devi prima costruirlo nella tua coscienza.

Il seguente Comandamento dice che non devi dire falsa testimonianza e abbiamo visto che il suo vero significato, è che è nostro dovere dimostrare, come fece il Figlio di Dio, la possibilità di rigenerare il nostro corpo, la nostra mente e la nostra anima. Ho grandi speranze per la razza umana. So che l'ombra della morte e della distruzione che grava sul mondo scomparirà. Gli uomini e le donne vivranno insieme nel mutuo rispetto e nella tolleranza.

L'ultimo Comandamento "Non desiderare ciò che non è tuo" riassume veramente gli altri nove, perché insegna che l'esterno, deve corrispondere all'interno. Se desideri l'abbondanza, devi possederla prima nella tua coscienza, perché l'esterno deve sempre corrispondere all'interno.

Anche se Mosè diede questo comandamento undici o dodici secoli prima di Cristo, esso riassume anche il Sermone sul Monte, perché Gesù venne e lo ampliò. L'intero insegnamento di Gesù, è che l'esterno non è che l'espressione del nostro interno. Ciò che credi è ciò che esprimi. Se vuoi la pace, l'armonia, l'amore, l'abbondanza e la salute nella tua vita, allora devi incominciare a cambiare l'interno di te stesso ed il modo per fare ciò, è credere che Dio lavora dentro di te. Rivolgiti a lui e poi fai sapere al mondo che Egli ti sta guardando, ti sta rafforzando, ti sta aprendo la strada, credilo tranquillamente. Questo è il segreto della vita, e questo segreto aprirà ogni porta, rimuoverà ogni ostacolo e calmerà ogni turbamento, perché esso realizza la Sua Presenza e la Sua presenza, è piena di gioia.

Tradotto in proprio - volumetto non commerciabile

 

tratto da "www.viveremeglio.org"

 Un sito dedicato all'uomo, al suo benessere e al suo destino.


 

 

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