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" Tavola della successione apostolica

della Chiesa

Gnostica Apostolica Universale d'Italia "

di Francesco Brunelli

 

 

La chiesa Gnostica Apostolica ha per filiatrice lontana la CHIESA DI ANTIOCHIA che fu il centro intellettuale cristiano più importante prima della Chiesa di Alessandria.

Gli atti degli Apostoli così ci parlano:

« In quel tempo, coloro che erano stati dispersi dalla persecuzione sopravvenuta alla morte di Stefano, a Gerusalemme, erano passati in Fenicia, a Cipro e ad Antiochia e la Parola non era stata annunciata che ai soli giudei.

Ma qualcuno tra di loro che erano di Cipro, entrarono in Antiochia e parlarono così ai greci, annunciando loro il Signore Gesù. E la mano del Signore fu su di essi, ed un gran numero di persone credettero e si convertirono al Signore. Il rumore giunse alla chiesa di Gerusalemme, ed essi inviarono Barnaba ad Antiochia» (Atti. XI, 19/22).

« Barnaba se ne andò in seguito a Tarso per cercare Saulo, ed aven­dolo trovato lo portò ad Antiochia. Essi rimasero un anno intiero in questa città, in questa chiesa dove istruirono un grande numero di per­sone, in modo che fu ad Antiochia che i discepoli furono per la prima volta chiamati cristiani » (Atti. XI, 25/26).

« C'erano allora nella Chiesa di Antiochia dei Profeti e dei Dottori, tra cui Barnaba, Simone detto il nero. Lucio di Cirene, Manahen fratello di Erode il Tetrarca e Saulo. Ora mentre essi compivano i loro doveri verso il Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse loro: mettetemi da parte Saulo e Barnaba, per l'opera cui li ho destinati. E dopo aver digiunato e pregato, essi imposero loro le mani e li lasciarono partire» (Atti. XIII. 1/2).

In tal modo ANTIOCHIA fu catechizzata da Barnaba e da Saulo e contò subito dopo, oltre questi apostoli, Simone Pietro. È poco probabile che durante il loro soggiorno ad Antiochia Barnaba e Saulo vi abbiano costituito un Vescovo. Gli Atti ci dicono solo che istruirono un gran numero di persone; successivamente con essi troviamo Pietro (Simone) e gli « Atti di Antiochia » ci tramandano la tradizione che Pietro fu il consacratore del primo vescovo di questa Chiesa: EVODE.

« L'anno 38 dell'era volgare, nel 1° anno del regno di Caligola imperatore, PIETRO venne ad Antiochia e vi stabilì la sua sede. L'anno 2° di Claudio imperatore egli andò a Lydia..,» così dalla Cronologia ecclesiastica tradizionale.

In effetti Antiochia, come scrive Crivelli, «fu durante i primi tre secoli del Cristianesimo non soltanto la capitale della Siria e la città principale dell'oriente asiatico, ma anche il centro più importante dei Cristiani dell'Asia soprattutto dopo la distruzione di Gerusalemme (70 d.C.).  Per essere stata la prima sede del Principe degli Apostoli e per avere í suoi missionari portata la buona novella più in là dei confini dell'impero romano, nella Persia e nella Georgia, la giurisdizione del suo Vescovo si estendeva a quasi tutta l'Asia romana e ne varcava i confini. La fondazione della nuova capitale d'oriente, Costantinopoli, al principio del IV secolo, diminuì l'importanza di Antiochia ».

I primi Patriarchi di Antiochia furono:

Pietro apostolo, Evade (40), S. Ignazio di Antiochia (431 e via di seguito secondo la cronologia cattolica (vedi i testi) sino a Severo di Antiochia detto il grande che nel 519 fu cacciato in Egitto per ordine di Giustino Imperatore, attraverso una successione ininterrotta di 37'' vescovi attraverso i quali i poteri dell'apostolo si trasmisero regolarmente.

« La prima scissione permanente — prosegue Crivelli — del Patriarcato di Antiochia avvenne in occasione del Monofisismo. Dopo la condanna dei monofisiti nel Concilio di Calcedonia (451) gran parte dei siri... accettò l'eresia. Il propagatore principale fu Giacomo Baradai, da cui il nome di Giacobini, quelli invece che rimasero fedeli al concilio ed all'Imperatore si chiamarono Melkiti (da Melek = re). Da allora cominciarono a delinearsi ad Antiochia due Patriarcati uno dei giacobiti (monotìsita) e l'altro dei melkiti, cattolico ».

La chiesa giacobita nacque nelle carceri di Bisanzio. Nel Dizionario delle eresie, degli errori e degli scismi così si legge: « Giacobini, Eutichianì o Monofisiti così chiamati da un famoso eutichiano Giacomo Baradeo o Zenzale, che resuscitò l'eutichianismo quasi spento nel Concilio di Calce­donia dalle leggi dell'imperatore e dalle divisioni degli eutichiani. Le elezioni dei vescovi e le loro dispute avevano diviso questa chiesa in una infinità di piccole sètte che si distruggevano a vicenda. Essi erano d'altra parte senza pastori, senza vescovi ed i capi di questo partito, chiusi nelle prigioni, prevedevano quello che sarebbe stato dell'eutichianismo se non avessero ordinato un Patriarca che riunisse gli eutichiani e sostenesse il loro coraggio in mezzo alle disgrazie in cui erano oppressi. Severo, Patriarca di Antiochia ed i vescovi in opposizione come lui al Concilio di Calcedonia, scelsero a questo scopo Giacomo Baradeo detto Zenzale, monaco semplice e senza cultura, ma bruciante di zelo e lo ordinarono Vescovo di Edessa, confermandogli la dignità di Metropolitano Ecumenico.

Coperto di stracci, e sotto un aspetto esteriore umile, egli percorse così impunemente tutto l'Oriente, riunì tutte le sètte Eutichiane, e riaccese tutti gli spiriti. Ordinò dei preti e dei vescovi e fu il restauratore dell'Eutichianismo in tutto l'Oriente...  Dopo la morte di Severo, Giacomo Zenzale ordinò Paolo, detto il cammelliere, come vescovo di Antiochia, al quale altri sono succeduti sino al nostro secolo. I vescovi ordinati da Giacomo non risiedettero in questa città ma in Amida, sino a che gli imperatori romani furono padroni della Siria. Il numero degli eutichiani nel Patriarcato di Antiochia era allora molto superiore a quello dei cattolici... ».

Attualmente ve ne sono in Siria, nell'Irak, ma il gruppo più numeroso è nel Malabar.

Attraverso 70 patriarchi della Chiesa giacobita di Antiochia dal 544, data della consacrazione episcopale di Giacomo Baradai, giungiamo al 1877 in cui Paolo Athanasio, capo dei giacobiti del Malabar, viene consacrato da S. B. Ignazio Pietro III Patriarca di Antiochia.

Paolo Athanasio, vescovo di Kottayaym e metropolita del Malabar, consacrò il 29 luglio 1889 Giulio Alvarez, vescovo di Ceylon, Goa e delle Indie orientali, che prese il nome di Giulio I.

I cristiani del Malabar detti anche cristiani di S. Tommaso, secondo la tradizione che attribuisce l'evangelizzazione di quella regione all'apostolo Tommaso, abbracciarono ben presto il nestorianesimo e successivamente, dopo la conquista da parte del Portogallo delle coste del Malabar nel XVI secolo, si ebbe l'unificazione con la Chiesa romana che fallì in occasione del sinodo di Diamper a causa dei tentativi di latinizzazione operati dai cattolici (1599).  Questi cristiani ebbero da allora due chiese, l'una cattolica, l'altra nestoriana. Tuttavia i nestoriani non riuscirono a ricollegarsi al gruppo originario e chiesero aiuto al Patriarca giacobita di Antiochia (1665) che inviò loro il metropolita di Gerusalemme. Mar Gregorius che riuscì a riportare i cristiani di Tommaso nella chiesa giacobita di Anticchia. Questa a grandi linee la storia dei Cristiani di Tommaso che tuttavia ebbe vicende alterne ed instabili.

Giulio Alvarez-Giulio I, arcivescovo di Ceylon, su autorizzazione del Patriarca della Chiesa di Antiochia S. B. Ignazio Pietro III (bolla del 22 dicembre 1891) consacra il 25-5-1892 nella cattedrale di Nostra Signora della buona morte a Colombo (Ceylon) Giuseppe Renato Vilatte che aveva fondato negli Stati Uniti una chiesa vecchio cattolica e che successi­vamente fonderà la Chiesa Cattolica Apostolica Francese.

 


 

La validità della successione apostolica dei vescovi della chiesa giacobita non è stata mai loro contestata dalle autorità vaticane, né da quelle ortodosse. Quanto alla validità della consacrazione di Mgr. Vilatte possiamo riportare queste note.

- Su « la genesi del rito vecchio cattolico, in America », si ,legge: « La validità dei suoi atti episcopali è stata riconosciuta da Roma, ed un prete da lui ordinato è entrato nella Chiesa Romana. Questo prete è venuto a Roma, e la sua ordinazione, dopo attento esame della Sacra Congregazione dei riti, è stata dichiarata valida ».

- Il padre David Flemming, consultore del S. Uffizio e definitore generale dell'Ordine dei frati minori, nel 1899 dichiarava che « le ordinazioni dei Giansenisti e dei Giacobiti sono valide ».

- Il Cardinale Richard, arcivescovo di Parigi, nella sua lettera del 17-4-1900 ed il vescovo di Evreux nella « Settimana religiosa » edita nella stessa città, dopo aver protestato per le ordinazioni fatte da Mgr. Vilatte a Parigi nello stesso anno (1900) dichiarano che se sono irregolari (dal punto di vista cattolico) « esse tuttavia non potrebbero essere inficiate di nullità... ».

- Nel 1925 Vilatte si riconciliò con la chiesa romana. Sulla validità della sua consacrazione il S. Uffizio non sollevò alcuna obbiezione e Pio XI gli accordò una pensione annuale. Per far tacere voci interessate che spargevano il dubbio sulla sua consacrazione, Mons. Ceretti, Nunzio Apostolico, fece stampare sul Corriere di Baviera di Monaco il 6 e l'11 luglio 1925 la seguente nota: « ... Mons. Vilatte ha ricevuto gli Ordini Minori ed il suddiaconato il 5-6-1885, il diaconato il 6-6 dello stesso anno ed il sacerdozio il 7-6-1885. Questi differenti ordini gli furono conferiti da Mons. Herzog, Vescovo Vecchio Cattolico nella Chiesa Vecchio Cat­tolica Svizzera a Berna.

I documenti che ne fanno fede portano la data, la firma ed il nome di Mons. Herzog.

Quanto alla sua consacrazione episcopale, essa ebbe luogo il 25-5-1892.  Mons. Vilatte venne consacrato da tre vescovi giacobiti, nella cattedrale dell'arcivescovo Alvarez (Giulio I) ossia nella Chiesa di Nostra Signora della Buona Morte a Colombo (Isola di Ceylon ). Mons. Vilatte è in possesso della bolla di consacrazione firmata da tre vescovi e dal console americano che assisteva alla cerimonia ». — F.to: B. Ceretti - Arcivescovo di Corinto - Nunzio Apostolico.

 


 

Così avvennero le successive consacrazioni:

Mgr. Vilatte consacra a Piacenza (Italia) Mgr. Paolo Miraglia il 6-5-1900 come vescovo della chiesa cattolica italiana.

Mgr. Paolo Miraglia consacra nella chiesa vecchio cattolica di Thienghen (ducato di Baden) il 4-12-1904 Mgr. Jules Houssav, arcivescovo della chiesa cattolica francese.

Mgr. Jules Houssay consacra ad Aire (Ginevra) il 21-6-1911 Luigi Francesco Gíraud che fu in seguito Patriarca della chiesa gallicana.

Mgr. Luigi Francesco Giraud consacra il 25-1-1913 Giovanni Bricaud il rianimatore della Chiesa gnostica apostolica che sino ad allora non era in possesso della filiazione apostolica diretta.

Mgr. Giovanni Bricaud consacrò il 5-5-1918 Víctor Blanchard a Parigi.

Mgr. Victor Blanchard consacrò il 7-1-1945 a Parigi Roger Menard.

Mgr. Roger Menard consacrò a Parigi il 10-6-1946 Roberto Ambelain come Vescovo di Samaria.

Mgr. Roberto con il nome di T Giovanni III, Patriarca della Chiesa Gnostica Apostolica, consacra a Parigi il 1°-5-1960 T Franciscus.

Mgr. Franciscus consacra sub conditione T Emmanuel già vescovo della Chiesa Apostolica (successione Mariavita).

Mgr. Emmanuel consacra il 28-1-1968 sub conditione T Johannes già vescovo della Chiesa Apostolica (succ. Mariavita) e T Aloysius.

 

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