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Le Scuole Iniziatiche dell'Antica  Saggezza

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21.02.07

 

Vi saluto fratelli.

Questa sera vorrei che fermaste l'attenzione e la riflessione su quanto vi suggerisco. I colloqui dei nostri Esseri con i vostri esseri hanno una frequenza di tempo molto estesa che voi suddividete in giorni, mesi e anni, ma vi siete mai chiesto, fratelli, a quando risale la nostra conoscenza? Al di fuori del tempo e dello spazio, che contraddistinguono le varie incarnazioni conseguenti e consequenziali al tipo di apertura di coscienza acquisito, i nostri esseri hanno sempre condiviso l'amore e la luce. In un tempo senza tempo siamo stati insieme e ci siamo amati nel cosiddetto passato, così come nel presente e nel futuro, in una condizione di eternità e prerogativa dello spirito che non potrà mai interrompersi o annullarsi a dispetto di qualsiasi evento, compresa la morte del corpo fisico. Nonostante il tempo e il suo scorrere vi ponga davanti agli occhi una prospettiva totalmente contraria di questo principio, dovete necessariamente riconoscere e convenire con me che l’eternità dell’Essere è indiscutibile, è inconfutabile. 

Un bambino appena nato sembra sprovvisto di quelle cognizioni e di quegli strumenti che potrebbero assicurargli la sopravvivenza. Nella maturazione, nello sviluppo del suo cervello alcune modalità per la sua vita appariranno più tardi, anche mediante l'apprendimento. Ma non possiamo ignorare certo il corredo di cui è fornito, il corredo completo, fatto di suoni, di pianti che non scaturiscono soltanto dall’istinto di alimentarsi. È provvisto di una serie infinita di emozioni e di atteggiamenti che gli permettono di entrare in contatto con l'ambiente, di stimolare l'attenzione dei suoi simili, di chiedere aiuto e protezione. Se non esistessero tutti questi elementi e capacità, un neonato morirebbe nell'arco di pochi minuti dopo la sua nascita e, in breve tempo, si estinguerebbe la specie umana e così tutte le altre specie animali. 

Il Principio divino che impronta ogni creatura al suo nascere, protegge e attiva la sopravvivenza, fa sì che si mettano in atto le condizioni di aiuto, di sostegno, di collaborazione. L'Impronta divina è in ogni essere, anche in un vegetale ma nella fattispecie umana non si ferma alla sfera della sopravvivenza, continua a palesarsi e a farsi strada nella vita di ogni individuo col suo crescere, non solo in anni ma soprattutto in consapevolezza. Nella vostra vita, fratelli, quanto di eterno, quanto di incorruttibile, siete in grado di cogliere? Guardate al vostro corpo, al corpo fisico e ne constatate i segni dell'invecchiamento. Guardate alle cose che avete attorno e ne scorgete il deterioramento, l'usura.

Apparentemente non c'è niente di eterno nella vostra vita di cui potete cogliere i segni. Anche il ricordo di voi stessi che lasciate su questa Terra potrà affievolirsi nella mente e nei cuori dei vostri cari, dei vostri fratelli. L'eternità dove potete coglierla? L'eternità è nell'amore che ritrovate in voi stessi, amore che non è legato a qualcosa o qualcuno. L'amore è gratitudine per la vita che avete avuto in dono, per la pienezza interiore che sapete rinvenire. Eterno è tutto ciò che costruite dentro e attorno a voi per essere felici, con le vostre forze e genialità. Tutte le volte che operate in consapevolezza, utilizzate il potere infinito, il potere divino e date il via a tutta una serie di esperienze con le quali è sempre importante cimentarsi e dalle quali è sempre decisivo uscirne vittoriosi. La fiducia nelle vostre qualità e capacità è fiducia verso Dio, abbandono nelle sue braccia, abbandono consapevole, non inconsapevole. Le varie culture religiose che dilagano nel mondo in cui vivete, a volte propongono un abbandono diverso, che diventa una resa, un soccombere ai colpi della vita, della sfortuna. L'abbandono a cui alludo viene fuori da una piena consapevolezza di essere al posto giusto nel momento giusto e di poter usare tutti gli strumenti a disposizione, tutte le capacità, tutti i talenti che Dio ci ha dato. Il principio improntatore è diretto sempre al nostro bene e al bene degli altri, e non per costruirsi una vita infernale, una vita di stenti e di malattie ma tutto il contrario. L’abbandono, la fiducia piena nel nostro Creatore subentra quando è avvenuto il riconoscimento del significato e dello scopo della vita e verso quali obiettivi essa si poggia. Eppure nel disegno, nel disegno comune e universale, ogni creatura ha pianificato il suo programma personale diverso da quello degli altri. Nella diversità dagli altri programmi c'è un motivo, c'è una ragion d'essere. 

Come ogni elemento di un puzzle si differenzia dagli altri elementi per colore, forma, dimensione, tutti quanti contribuiscono alla formazione dell'interezza del quadro, dell'interezza del Disegno. Quando avviene il riconoscimento dell’eternità, della sacralità di ogni essere, tutto il mondo attorno a voi cambia il suo aspetto. Necessariamente, tutto dovrà essere ridefinito, tutto dovrà essere rivisto in altra maniera: i punti fermi, gli schemi mentali, i valori sociali. Avviene un ribaltamento dei cosiddetti valori e delle concezioni statiche che, pur poggiandosi su dei convincimenti profusi dalla morale corrente e dalla morale comune, non possono restare punti fermi. È un lavoro questo che vi compete, fratelli. È un lavoro che non si ferma in superficie ma va sempre più in profondità. Chi ha iniziato questo percorso e lo porta avanti per tanto tempo, anche soltanto nella visione di questa esperienza incarnativa, non può fermarsi al risaputo, non può credere ciecamente a ciò che gli è stato inculcato. La programmazione della vostra mente avviene attraverso le esperienze proprie in rapporto con le esperienze degli altri e segue la prassi di tutti i programmi che si ripetono all'infinito in maniera standard. Un programma di un computer non ha niente di vivo, invece la vostra mente è qualcosa di più di un computer e non potete permettervi di restare ancorati, di restare fermi al risaputo e al conosciuto. 

Come i grandi della vostra storia, come gli eroi, i navigatori, gli scopritori, anche la vostra scienza è sempre protesa verso la ricerca dell'inconosciuto e i punti fermi che oggi vi prospetta sono riformulabili da altre ricerche, da altre conoscenze. La Mente divina che opera in voi, fratelli, e in tutti noi, ha dell'infinito, ha dell'eterno e non può fare di voi uomini dei burattini, delle bambole parlanti e meccaniche.

Io ho molta fiducia in voi, fratelli, per quella cassa di risonanza che voi rappresentate anche per noi tutti della Comunità: la cassa di risonanza dei vostri esseri che si propongono sempre di più per consapevolezza, per Luce e Amore verso i vostri fratelli. Quello che farete per voi stessi, lo avrete fatto, anche senza saperlo, per gli altri. Se date per scontato che tutte le vostre cellule sono trasmettitori di messaggi, di input, ogni vostro pensiero è un'onda energetica che non trova ostacoli di spazio e di tempo e si diffonde ovunque nell'Universo. Siamo tutti una cassa di risonanza della Luce che emettiamo, del pensiero che trasferiamo, ma con una potenza tale, una potenza ed efficacia proporzionata al grado di volontà, al grado di certezza e di fiducia. Si può dire tanto a parole, si può scrivere tanto ma non sempre si riesce a penetrare nei cuori degli uomini per farsi sentire, per farsi percepire dai loro sensi interiori se manca la potenza dell'amore, della fiducia, se manca il riconoscimento del proprio potere.

Questo meccanismo avviene in ogni settore della vostra vita, nella famiglia, nel lavoro, nei rapporti sociali. Laddove notate disfunzioni, dove cogliete anomalie e carenze al vostro bisogno interiore di armonia, al vostro bisogno interiore di soddisfazione, dovete chiedervi cos'è mancata alla vostra azione, quale elemento avete dimenticato nel vostro procedere? La riflessione dunque che sempre accendiamo e suggeriamo non è più la riflessione che vi hanno insegnato, che sfocia necessariamente sul colpevolismo o sul vittimismo: elementi da dimenticare, da eliminare dal vostro vocabolario. La riflessione va fatta con queste modalità: introducendo sempre elementi nuovi perché si arrivi a un altro risultato, a un’altra formula. Questo procedimento può essere applicato in ogni situazione della vita e soprattutto quando le cose non vanno bene come si desidera.

Addio fratelli.

21.02.07

 

Fratello Antonio, sai che ti abbiamo seguito tanto in questo tuo iter di infermità e di sofferenza; sai anche che la Luce non ti è mancata, la Luce della speranza, dell'amore dei tuoi fratelli che hanno alleviato in parte la tua sofferenza, rincuorato il tuo cuore molto stanco per le vicissitudini che la tua infermità ti ha comportato.

Oggi è tempo di riproporsi alla vita con maggiore speranza, con maggiore serenità perché il peggio è passato; qualche piccolo strascico che ti porti ancora appresso, che è motivo di preoccupazione per il tuo cuore, scomparirà fra breve. È sicuro che non ci saranno ricadute, non ci saranno recrudescenze del male che ti ha colpito, ma tuttavia una maggiore attenzione, una maggiore cautela nelle azioni della tua vita si impongono.

La disattenzione che fa sì che si metta in atto un incidente, è una disattenzione che viene dall'interno e spesso i segni di queste fatalità si preannunciano anche prima che il fatto si verifichi; quando l’animo e turbato, quando la mente è inquieta, l'incidente è lì in agguato e sarebbe anche fatale se non ci fossero sempre quelle forze celesti ad attenuare il danno, sempre e nel caso in cui il programma della vostra vita non preveda un termine, non preveda un arresto. Tu sei in questa situazione, fratello, devi espletare e portare avanti il programma che come sai ha una configurazione di notevole spessore spirituale, quindi sei stato aiutato e sarai aiutato perché tu ti rimetta in sesto, riprenda le tue forze e ti apra alla vita con una fiducia più piena, più completa.

Hai passato il peggio, non ti scoraggiare per questi ultimi strascichi, per questi residui e poi andrà tutto bene. 

 

Per Carolina:

 

La creatura ormai è alla fine della sua esistenza ma non accetta questo passo, questo momento che si prepara per lei. La resistenza del suo animo rende più difficile il clima, la condizione del suo cuore; nemmeno dai suoi parenti arriva quell'aiuto, quel conforto che la creatura vorrebbe. Ma se ci si mette nelle mani del Signore e si instaura con Lui un colloquio intimo e profondo allora arriverà la Luce, anche nel momento in cui si chiuderà questa esistenza, e allora non sarà più un salto nel buio ma un ingresso trionfale verso quella festa, quella festa di accoglienza che si sta preparando per lei. 

Se ne è convinta godrà di queste gioie, godrà di queste soddisfazioni. Noi non possiamo imporci a questa creatura se ella non lo vuole, ma se ci chiama saremo con lei. 

Addio fratelli

 

 

Se volete unirvi a distanza alla preghiera del Gruppo di Amore e Guarigione di Catania o ricevere sul vostro computer i messaggi dettati dalle Guide Angeliche o segnalare persone bisognose di guarigione nel corpo e nello Spirito, contattate Attilio, presente nel Gruppo da oltre 10 anni, all'indirizzo aterminella@alice.it

 

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