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Il
Tempio
Il tempio massonico
di
Riccardo
Chissotti
Termine derivato dalla radice indoeuropea tem, che significa
dividere, delimitare. Definisce un luogo sacro destinato al culto.
Anticamente era costituito da un luogo naturale, segnato da
caratteristiche che vi testimoniavano la presenza delle divinità.
Il
Tempio naturale era denominato dai Greci temenoz, ovvero
delimitazione del luogo adibito a culto, sul quale poteva anche
sorgere un edificio (naoz) dove si conservavano i beni del
Tempio, ma spesso anche quelli dell'erario pubblico.
Per i
Romani il templum significava uno spazio della volta celeste
o della superficie terrestre, che veniva determinato attraverso gli
auspici. L'esigenza di luoghi stabili e ben definiti da adibire al
culto fu avvertita soprattutto dopo le invasioni indoeuropee in
Grecia e nella penisola italica.
Pur
continuando a sopravvivere in luoghi di culto naturali con altare
all'aperto, nacque allora in Babilonia, in Egitto e presso gli Ebrei
il Tempio inteso come vera e propria casa od abitazione di Dio. In
India il Tempio chiuso nacque con l'avvento del buddhismo e dell'induismo.
Con
il cristianesimo il termine Tempio fu usato genericamente quale
sinonimo di basilica o di cattedrale.

Il Tempio Massonico
Il
Tempio massonico è a forma di quadrolungo, ovvero di rettangolo, con
un'unica porta d'accesso che viene simbolicamente considerata
orientata ad occidente. Ai lati di questa porta si trovano due
colonne di elevato valore simbolico. La sala ha una volta azzurra
cosparsa di stelle, ed è simbolicamente sostenuta da dodici colonne:
sei a settentrione e sei a mezzogiorno, ognuno contraddistinta da un
segno zodiacale: esse ricordano le singole verità individuali,
rappresentando pertanto un richiamo alla Tolleranza.
Intorno alle pareti del Tempio corre un cordone (v.) rosso, in cui
vi sono sette nodi d'Amore (profanamente noti come nodi Savoia), il
mediano dei quali è situato al centro della parete orientale, e le
cui estremità terminano con fiocchi avvinti alle due Colonne «J» e
«B».
Il
Tempio identifica il punto geografico, geometrico o geodetico, in
cui lavorano i Liberi Muratori. É una raffigurazione del Cosmo, le
cui dimensioni non sono definibili, sia in Massoneria che in tutte
le religioni. Infatti per il Massone le sue dimensioni vanno da
Oriente ed Occidente, dal Settentrione al Mezzogiorno, e dallo Zenit
al Nadir. É quindi definito come «un punto
situato nel Cosmo, noto ai soli figli della Vedova».
I
Lavori che vi si svolgono presuppongono un particolare stato di
coscienza da parte di tutti i Fratelli partecipanti. Questo stato di
coscienza si identifica con lo stato interiore, a cui fa riferimento
il rituale massonico con l'abbandono dei metalli al di fuori della
Loggia; una condizione imposta al profano prima della sua
iniziazione, e sempre richiesta ai Fratelli prima di accedere al
Tempio al seguito del Maestro delle Cerimonie. Tale stato mentale è
assolutamente essenziale per distinguere la Loggia da
qualsiasi altra possibile forma di assemblea di uomini, riuniti per
perseguire un comune ideale. Tipico ed esclusivo delle sole società
iniziatiche, esso implica il totale ed assoluto distacco dal mondo
profano, con i suoi tipici vizi e con le passioni che ne derivano.
Nel
Tempio si è posti in una situazione interiore particolare, essendo
inevitabilmente soggetti alle energie interagenti nel Cosmo,
nell'ambito della Legge del G.A.D.U. (v.). La comprensione e la
padronanza di tale peculiare stato d'animo diventeranno vieppiù
accessibili nel corso dell'analisi dei riferimenti e dei simboli
presenti nel Tempio, giunti fino a noi attraverso la stretta via
della Tradizione Iniziatica, di cui l'Istituzione Muratoria
rappresenta il filone occidentale più valido ed attivo. Il Tempio in
sé è quindi un simbolo, sicuramente il più complesso tra tutti i
moltissimi simboli muratori. Esso racchiude tutta una serie di
significati operativi e sperimentali riferiti all'essere umano, e
compresi nell'imperativo «Conosci Te stesso», che la
tradizione vuole leggibile all'esterno della porta d'ingresso, un
monito eloquente dal significato simile al «dietro ai sensi vedi
che la ragion non vale» dantesco
1.

Secondo
Freud il sogno decifrato spesso ci si rivela inconfessabile.
Ma nell'inconscio non vi è solo l'infinito, ma anche il sublime. Per
il Sebastiani
2, il Tempio massonico è la
massima rappresentazione del simbolo magico del mondo esoterico, il
dominio della via iniziatica, l'edificazione di uno smisurato ordine
di vita superiore, oltre l'Universo, oltre l'infinito; il mondo
dell'Ego e della coscienza umana, dell'Essere e del non Essere,
quello che deve trovare il senso occulto velato dal senso, il vero
senso spirituale della vita umana.

Ogni
particolare dell'arredo, ogni attrezzo ed ogni utensile ha in questo
Tempio un suo significato simbolico; anche il ritmo dei colpi di
Maglietto del Maestro Venerabile e dei due Sorveglianti, parla un
suo proprio linguaggio spirituale. Gradualmente il Massone, un
neonato sempre rinnovato, vi prosegue il suo cammino nell'Arte
Reale, per raggiungere la Luce. Resta inconfutabile il fatto che
nessun Libero Muratore, nessuna Loggia come nessun Ordine, ha la
competenza e la possibilità di determinare il significato di un
simbolo, particolarmente quello del G.A.D.U. e quello delle tre
Grandi Luci, ovvero Squadra, Compasso e Libro Sacro o della Legge
(v.). É solo individualmente che ciascun massone ha il diritto, la
competenza e la possibilità concreta di interpretare i simboli,
determinandone il significato. Questa non è che la conseguenza della
pratica della Tolleranza massonica, il che significa che ogni
Fratello deve poter agire nella piena libertà della sua coscienza.
Nella
loro collocazione nel Silenzio del Settentrione, gli Apprendisti
sono predisposti a percepire ed attivare il proprio «Sole di
mezzanotte», ovvero a conseguire la simbolica conquista
interiore, anche solo sfiorandola, il che consentirà loro il
passaggio all'altra Colonna. Illuminate le proprie Tenebre e
conquistata la vera Libertà dai condizionamenti esteriori, il
Fratello diventa Compagno d'Arte, collocandosi nella Colonna di
Meridione.
Ora,
nella piena Luce del Sole allo Zenit, si riflette con l'operatività
speculare negli altri Fratelli, negli altri uomini, di cui riconosce
l'essenziale Uguaglianza. Le quattro posizioni solari agli equinozi,
quando si equivalgono la durata del giorno e della notte, coincidono
con le ore 6, 12, 18 e 24. É un fatto che riveste particolare
importanza nell'indagine del significato profondo delle ore di
apertura e di chiusura degli architettonici Lavori di Loggia.
Inoltre al rappresentazione microcosmica del Tempio porta ad
individuare equinozi e solstizi, seguendo il moto apparente del
Sole, non più diurno ma annuo. Quindi ogni Fratello può seguire il
corso annuale del Sole, con l'attraversamento dei 12 segni zodiacali
nell'alternarsi delle stagioni. Le dodici Colonne ricordano anche le
12 fatiche di Ercole (v.), corrispondenti ai dodici segni di cui
l'Iniziato può e deve percorrere il senso reale e velato attraverso
la sperimentazione su sé stesso, per divenire a sua volta un «Sole»,
e lavorare veramente per il bene ed il progresso dell'Umanità.
Le
significanze dei quattro Elementi (Terra, Acqua, Aria e Fuoco, v., i
cui simboli sono evidenziati ripetutamente, sono riferite ai quattro
tipi primordiali della manifestazione cosmica, nonché al ritmo
ermetico delle manifestazioni naturali ed al ciclo biologico della
vita umana. Le loro attribuzioni energetiche costituiscono il
Quaternario, cioè la realtà manifesta, quindi sia l'Universo che
l'uomo, che contengono tutte le potenzialità e le Leggi. Ciascun
elemento conferisce la propria natura qualitativa a tre diversi
segni zodiacali. Perciò l'energia di ognuno di essi si esprime
attraverso una diversa modalità funzionale. A seconda della modalità
espressa, detto in linguaggio astrologico, tali segni sono
denominati come Cardinali, Fissi e Mutevoli, o mobili.
I
segni Cardinali esprimono l'essenzialità, ovvero la stretta
conformità al principio informatore; i segni Fissi la stabilità,
cioè la modalità realizzatrice o concretizzante, quindi un aspetto
di mantenimento e di conservazione; i segni Mutevoli indicano la
variabilità, la modalità trasformatrice che prepara il
passignificante, una specifica modalità funzionale: quella
essenziale (Cardinali), quella realizzatrice (Fissi) e
quella trasformatrice (Mutevoli). Se ne possono trarre
diverse analogie, espressioni del principio ermetico di dualità, di
polarità positiva e negativa, opposte e complementari: Sole-Luna,
Luce-tenebre, Bianco-Nero, Equinozio-Solstizio e
Fuoco/Aria-Acqua/Terra. Sono contrapposizioni tutte risolvibili nel
punto di equilibrio, al centro del Tempio, in cui ogni Fratello si
colloca.

Nel
Tempio sono infine evidenti i seguenti simboli: il pavimento a
scacchi; i gradini; i cinque scranni dei Dignitari di loggia, con
gli attrezzi operativi loro attribuiti (Squadra, Livella,
Perpendicolare, Libro e Penne) ed i tre Pilastri (Minerva, Venere ed
Ercole); le tre Luci minori; il Testimone acceso; i tre candelabri
dei tre primi Dignitari di Loggia; l'Ara od Altare; le tre Grandi
Luci; la Menorah; il Quadro di Loggia; la Spada Fiammeggiante; gli
attrezzi operativi (Regolo o Misura da 24 pollici, Cazzuola, Leva,
Mazzuolo e Scalpello); la Pietra Grezza e quella Cubica; il Bastone
del Maestro delle Cerimonie; la Spada e la Chiave del Copritore
interno; la Stella Fiammeggiante o Pentalfa; il Delta luminoso; il
Sole e la Luna; la scritta all'Oriente A.G.D.G.A.D.U.; il Trinomio
(Libertà, Uguaglianza, Fraternità), di solito inciso sulla facciata
dell'Ara.
Indagini particolareggiate su ogni simbolo sopra elencato possono
essere effettuate attraverso la consultazione di ciascuna singola
voce. A livello speculativo va infine considerato che il Tempio è il
luogo fisico in cui si svolgono i Lavori massonici. É consacrato
dalla presenza rituale, dalla volontà concorde e dal Lavoro corale
che lo trasformano in Loggia, cioè nell'unità Idea-Forza della
Libera Muratoria universale, identificandosi così con l'intera
comunione dell'Istituzione muratoria. La Loggia è l'uomo, e l'uomo è
la Loggia. Può diventare Officina, cioè Laboratorio, Athanor
alchemico, fucina di idee e di Uomini, vincolati dalla memoria degli
ideali e della Tradizione, proiettati nel presente e costruttori del
futuro, al di là del mutevole e del contingente.
La
parola Tempio implica sacralità. Un
Tempio può essere situato al di fuori di noi o anche trovare posto
nella nostra interiorità, ma il presupposto della sacralità rimane
invariato. Si deve però comprendere che il Tempio, da un punto di
vista esoterico, non rappresenta un punto di arrivo stabile, che una
volta raggiunto permane in noi. Esso deve essere continuamente da
noi riproposto alla vita. In questo senso rappresenta un progetto.
Come per l' Officina, non esistono
confini netti fra Tempio interiore e quello esteriore. Siamo noi che
facciamo la differenza, guardando dentro e guardando fuori. Si
tratta sempre e comunque del Tempio della vita
3.
tratto da Esonet
la
tradizione Iniziatica tra Oriente e Occidente
www.esonet.org
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